«C’è un grande fermento culturale in città», dice con orgoglio il vicesindaco Giovanni Ardizzone (nella foto). Fermento che può espresso con piccoli mezzi e grande passione, come dimostra l’Istituto Passamonte di Gravitelli , sede di una delle poche biblioteche specializzate per bambini nel meridione d’Italia, ma anche con grandi eventi, come la Notte della cultura di questo inverno e la Festa Europea della Musica, che si terrà dal 19 al 21 giugno prossimi (Messina e Napoli sono le uniche città ad ospitarla nel meridione) e culminerà con il concerto della Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri.
Prima, come accennato, il palcoscenico sarà per i bambini e per i “grandi” che a loro dedicheranno un’intera giornata, domenica 31 maggio. Grazie all’iniziativa promossa dalla preside dell’Istituto Passamonte, Giuseppa Prestipino, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.30 si svolgeranno una serie di laboratori di lettura dal nome ricco di fascino: “Cuntami ‘na storia chista è bella a sacciu a memoria”. Una serie di personaggi (la poetessa Maria Costa, Mico della Boccetta, l’attore Massimo Mollica, probabilmente lo stesso sindaco Buzzanca, ma anche pescatori, artigiani, ecc.) intratterranno i bambini dai 3 ai 14 anni con racconti e storie. Il tutto verrà arricchito da momenti musicali eseguiti dalle gemelle Daniela e Stefania La Fauci, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla casa musicale Sanfilippo, e dall’Opera dei Pupi dei fratelli Gargano, che racconteranno ai bambini quel «qualcosa di magico» che si cela dietro la nascita di un pupo.
La cornice sarà quella della biblioteca La Mongolfiera, curata da Lilli Ieni, che ricorda come nella struttura siano presenti libri di tutte le tipologie, saggi, romanzi, fantasy, e che diverse sono le iniziative in cantiere, come la “merenda in biblioteca”. La preside Prestipino e la professoressa Silvana Giacobbe ricordano che sono diversi i progetti che l’Istituto sta portando avanti, mentre Ardizzone, che oltre a essere vicesindaco è anche assessore alle Politiche culturali, conclude: «Ogni euro investito in cultura ha un moltiplicatore per quattro».
(foto Sturiale)