Lombardo: «Mi vogliono “ghigliottinare” per il partito del Sud»

Perseguitato. Così si sente Raffaele Lombardo, presidente della Regione, al centro di un vortice dopo le notizie emerse sull’inchiesta della Procura di Catania che lo vede indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il governatore e leader dell’Mpa «un partito del Sud è sempre più indispensabile, ma chi osa farlo rischia di essere impiccato o addirittura ghigliottinato». In un’intervista a -Il Sole 24 Ore- Lombardo definisce dissolta la maggioranza uscita vincente dalle elezioni in Sicilia, poi attacca: «Qua la maggioranza s’è dissolta per una scelta precisa del Pdl e poi anche dell’Udc di non favorire le riforme indispensabili per far quadrare i conti e arrivare con le carte più in regola possibile all’appuntamento con il federalismo fiscale. Se non si raggiungono obiettivi di razionalizzazione, riduzione delle spese, innovazione e migliore efficienza la Sicilia e il Sud rischiano di affondare».

«Se si ha bisogno di una rappresentanza coraggiosa e coerente – aggiunge Lombardo – non si può che farla emergere da un partito che vincoli gli eletti a una fedeltà a difesa del territorio che oggi non assicurano né i partiti nazionali né gli eletti del Sud nei partiti nazionali. Sono i numeri a dimostrare l’indispensabilità di un partito del Sud. Dal ’94 a oggi il divario col nord è cresciuto, chiunque abbia governato».