Trentuno commissariamenti in 147 anni, due nel giro di quattro anni. Dal primo pomeriggio di oggi Messina è nuovamente una città senza sindaco, senza giunta e, a differenza dell’ultima volta, senza consiglio comunale.
Era l’ottobre del 2005 quando Bruno Sbordone salutava, in una conferenza stampa, la stampa e la città di Messina, alla vigilia di quella tornata elettorale che avrebbe portato Francantonio Genovese sullo scranno più alto di Palazzo Zanca, una tornata elettorale oggi annullata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa.
Adesso la palla passa alla Regione siciliana: sarà un decreto del presidente Salvatore Cuffaro, infatti, a nominare il futuro commissario straordinario che gestirà le questioni amministrative della città fino alla prossima tornata elettorale, presumibilmente a maggio, quando Messina andrà alle urne anche per le provinciali.
L’ultimo commissario, come si ricorderà, fu il prefetto Bruno Sbordone, insediatosi nel dicembre del 2003, che rimase in carica fino al novembre 2005. In quel lungo periodo di tempo affrontò tematiche delicate come l’emergenza rifiuti e la discarica di Pace, il risanamento, la questione parcheggi e le Ztl, il completamento dello stadio S.Flippo e l’inizio della ristrutturazione del Teatro Vittorio Emanuele, i primi ragionamenti sul trasferimento dei nomadi a Campo Italia e la riduzione delle circoscrizioni da quattordici a sette.
In questo caso l’auspicio è che i tempi del commissariamento siano più brevi, non foss’altro perché il Cga è l’ultimo grado di giustizia amministrativa, e dunque non ci saranno ricorsi che possano rimandare il ritorno alle urne, come avvenne nel caso dell’ex sindaco Buzzanca. Già nei prossimi 7-10 giorni potrebbe avvenire la nomina, su decreto regionale, del futuro commissario.