Messina rischia di affogare nei rifiuti, l’Ato3 diffida il Comune

Non ci sono più soldi, il barile è giunto al fondo e non c’è più nulla da raschiare. Per questo, fra qualche giorno, la città di Messina rischia di risvegliarsi sommersa dai rifiuti. L’allarme più volte lanciato nei mesi scorsi dal presidente di Messinambiente Nino Dalmazio non ha sortito effetti, così si è arrivati il punto di non ritorno. L’Ato3, nella persona del presidente Antonio Ruggeri, ex (?) capo di gabinetto del Comune, ha preso carta e penna e, lunedì scorso, ha posto a Palazzo Zanca un aut aut: o il Comune, «nella qualità di socio di maggioranza, quasi totalitaria, che ha obbligo di direzione e controllo», interviene presso Messinambiente per ridurre i costi e far rispettare il budget previsto per il 2009, oppure lo stesso Comune dovrà provvedere «alla totale copertura finanziaria del piano industriale per l’anno 2009 approvato il 29 gennaio scorso», piano che prevede una spesa di 10 milioni superiore rispetto a quella effettivamente stanziata.

La lettera di Ruggeri viene dopo quella, altrettanto drastica, di Dalmazio. Così il 30 settembre il presidente di Messinambiente scriveva all’Ato3: «Non vi è dubbio che con la somma di 22,7 milioni di euro Messinambiente non è in condizione di garantire per il futuro alcun tipo di servizio e tale criticità non le può essere in alcun modo addebitata. Fra l’altro, più volte si è fatto presente della difficile situazione in cui rischia di precipitare la città di Messina proprio per la mancanza di fondi. L’impossibilità di pagare i carburanti – aggiungeva Dalmazio – gli stipendi, le assicurazioni ed i servizi essenziali costringerà Messinambiente a ridurre sin dai prossimi giorni l’attività dell’inceneritore destinato, permanendo tale situazione, ad essere chiuso e, nel contempo, a ridurre il servizio raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti».

L’emergenza rifiuti stavolta è proprio ad un passo, lo stesso Dalmazio ammette che «un servizio pubblico essenziale rischia di essere interrotto, con grave ripercussione per la comunità messinese». Una comunità che ancora oggi piange la tragedia più grande dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

(foto Sturiale)