Messinambiente ha i conti in rosso, servono fondi

La musica non cambia. L’emergenza rifiuti è tutt’altro che scongiurata, la situazione non è ancora ai livelli d’allarme ma poco ci manca. Il punto è stato fatto stamani durante la seduta della XI commissione consiliare, la Partecipate, presieduta da Nello Pergolizzi. Ospiti, dopo la battuta a vuoto di due settimane fa, il presidente di Messinambiente Nino Dalmazio, l’ing. Michele Trimboli dell’Ato3, l’assessore alle Politiche finanziarie Orazio Miloro e la dirigente alle Partecipate Letteria Pollicino. Il verdetto è molto semplice: Messinambiente ha i conti in rosso, le risorse stanziate dal Comune non sono sufficienti per coprire l’intero 2009 e servono più fondi.

Facile da dire, ma difficile, molto difficile trovare una soluzione. Una parte del fabbisogno verrà coperta dai 6 milioni di euro garantiti al sindaco Buzzanca dalla Regione, ma non basteranno, senza contare che questa somma è nelle disponibilità del Comune ma deve ancora essere trasferita. A lungo andare bisognerà fare i salti mortali per pagare gli stipendi e con essi alcuni servizi aggiuntivi, come la bonifica delle discariche abusive, e i pagamenti ai forntitori, con i quali i contenziosi sono dietro l’angolo. Quando arriveranno i 6 milioni si tamponerà, certo, ma poi? Le previsioni suggerite dal buon senso portano a pensare che per fine anno l’ammanco sarà di 10-12 milioni di euro, tolti i 6 della Regione ne servirebbero altrettanti. Così dal -solito- Pergolizzi arriva un provocatorio invito a Dalmazio: perché non adire alle vie legali nei confronti dell’amministrazione, essendo il Comune socio unico di Messinambiente? Problemi anche all’Ato3, dove i dipendenti delle cooperative hanno vibratamente protestato nelle scorse settimane. Trimboli ha assicurato che, dall’ultima verifica, risulta che quasi tutte le coop si stanno mettendo in regola. E’ il -quasi- che non convince e che andrebbe approfondito. Il punto è che la questione stipendi riguarda il rapporto tra le cooperative e i lavoratori, e non tra questi e l’Ato3. La quale, in una specifica clausola del contratto con le coop, aveva prescritto la regolarità dei pagamenti.