La giunta Buzzanca fa marcia indietro, ma a metà. Dopo le polemiche sollevate da Felice Calabrò del Pd e dai Comunisti italiani sulla possibile assunzione di tre nuovi dirigenti comunali tramite mobilità esterna, l’amministrazione cambia parzialmente idea. Oggi sono state approvate le procedure concorsuali relative a questo provvedimento, e solo in un caso, per il ruolo di “dirigente tecnico”, si farà ricorso al passaggio da altra pubblica amministrazione. Per gli altri due posti (dirigente di ragioneria e dirigente amministrativo) si procederà con concorso pubblico.
Calabrò, con un’interrogazione, aveva denunciato che ai sindacati era stata proposta una delibera dalla quale si evinceva che le assunzioni sarebbero avvenute, nell’ordine, «mediante mobilità tramite passaggio diretto da altre pubbliche amministrazioni, ovvero utilizzo di graduatorie in corso di validità ed approvate da altre amministrazioni, od ancora, dulcis in fundo, tramite concorso pubblico». In quella occasione il consigliere del Pd aveva affermato che «non si può tacere che la strada tracciata dall’esecutivo per la copertura dei posti vacanti di dirigente è la meno conveniente per l’Ente, nonché la meno trasparente e, soprattutto, mortifica le professionalità acquisite all’interno della medesima amministrazione comunale, professionalità che, per converso, potrebbero garantire l’economicità e l’efficienza della pubblica amministrazione, né più né meno che i principi costituzionali che regolano la materia».