Nulla di fatto per la Commissione Ponte, la maggioranza ne chiederà la revoca

La barzelletta adesso è completa. Dopo i continui rinvii sulla votazione della presidenza della Commissione Ponte, che hanno contraddistinto i primi quindici giorni di agosto, la “soluzione finale”, auspicata ieri dal sindaco Buzzanca durante un faccia a faccia con la maggioranza, è clamorosa: si revochi l’istituzione della commissione stessa, si torni indietro e si investa la conferenza dei capigruppo delle competenze che sarebbero toccate alla commissione.

Una decisione maturata al termine di una riunione del centrodestra dalla quale è emerso un dato: se si fosse andato al voto, la presidenza sarebbe andata al centrosinistra. Nulla di male, siamo in democrazia. Ma a Palazzo Zanca funziona così solo fino a un certo punto. Dare la commissione Ponte all’opposizione sarebbe stato uno smacco eccessivo per un’amministrazione che, finora, in consiglio comunale ha incassato colpi come poche, finora. E allora meglio nascondere la testa sotto la sabbia, esporsi all’ennesima magra figura, e revocare tutto.

Il Pd, che come candidato aveva presentato Nicola Barbalace, non la prenderà bene e attuerà la sua “ritorsione” in aula in occasione del Triennale opere pubbliche, per il quale sono pronti oltre 300 emendamenti, e a questo punto forse anche per il Bilancio consuntivo, due punti nodali all’ordine del giorno della seduta di martedì prossimo. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, questa nuova stagione politica, dopo la breve pausa estiva, si preannuncia burrascosa.