Oggi Lombardo all’Ars: «Adesso parlo io». E fa già i primi nomi: «Ecco chi, due anni fa, prevedeva le mie vicende giudiziarie»

«Adesso parlo io». Potrebbe essere questo lo slogan di quella che si preannuncia come una giornata di alta tensione all’Assemblea regionale siciliana. Alle 16 in aula interverrà il presidente della Regione Raffaele Lombardo, che ha deciso di dire la sua ai deputati sull’inchiesta che lo vede coinvolto a Catania per concorso esterno in associazione mafiosa. Non solo. Lombardo, due giorni fa, aveva anche annunciato che all’Ars avrebbe fatto i nomi dei politici a suo dire collusi con la mafia. Staremo a vedere.

Un’anticipazione, però, Lombardo l’ha data in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale punta il dito contro chi, già due anni fa, prevedeva le sue vicende giudiziarie e voleva la sua «morte politica» attraverso «un accordo con Berlusconi». Questa frase viene attribuita, grazie ad un’intercettazione dell’aprile 2008, al senatore del Pdl, Pino Firrarello, suocero del presidente della Provincia di Catania e co-leader dei lealisti del Pdl Giuseppe Castiglione. Secondo Lombardo, Firrarello farebbe accordi «anche con un pezzo del Pd, quello che fa capo a Enzo Bianco», tanto che il candidato del centrosinistra che ha sfidato Castiglione alla presidenza della Provincia, Totò Leotta, dopo aver perso «è diventato – dice Lombardo – consulente del suo avversario».

Lombardo parla anche di un’altra intercettazione, sempre dell’aprile 2008, in cui Carmelo Frisenna, primo eletto in Forza Italia a Paternò (Ct) e poi arrestato, riferendosi alla costruzione dei quattro termovalorizzatori in Sicilia, appalti bloccati dal governatore, dice che «la migliore operazione si chiama Firrarello… Quando all’inizio ci stavano dando niente… s’è fatto l’accordo con Berlusconi». Se questo è l’antipasto, chissà cosa proporrà in tavola oggi Lombardo.