Nella querelle sul Palagiustizia satellite, sulla cui collocazione si è aperto un ampio dibattito, si inseriscono anche tre consiglieri comunali, Pippo Capurro (Pdl), Bruno Cilento (Il Centro con D’Alia) e Giorgio Muscolino. I quali tornano a riproporre una soluzione già prospettata in passato: realizzare il Palagiustizia 2 al Tirone. «Sono passati venti anni da quando l’Amministrazione comunale affidò allo studio Belgioso-Marino il progetto dell’ampliamento del Palazzo di Giustizia – scrivono i tre – e dopo l’esame di diverse ipotesi la soluzione al tempo adottata fu quella di un “nuovo edificio giudiziario” collocato in parte nel plesso scolastico -Galatti-Cannizzaro-, di cui si prevedeva la demolizione per poi realizzare un nuovo edificio scolastico sulla restante area». Con la variante al Prg approvata nel 2003, però, il plesso “Galatti-cannizzaro è stato classificato come edificio di particolare pregio. A febbraio 2009, dopo un incontro romano con il ministro Alfano (che venerdì sarà a Messina), con i massimi rappresentanti del distretto giudiziario di Messina erano state messe sul tappeto tre ipotesi già prospettate nelle settimane precedenti: la prima riguardava l’area militare di Bisconte, la seconda era costituita dall’area dell’ex Sanderson, infine la terza ipotesi era rappresentata dalla stessa area dell’ex Tirone, dove la STU, la Società di Trasformazione Urbana, dovrà realizzare una struttura da adibire a servizi e la cui destinazione è ancora da definire.
«La soluzione che si prospetta in base alla aggiudicazione della commissione per il Palagiustizia satellite – proseguono i tre – è quella dell’immobile in fase di costruzione tra le vie Bonino e Oreto per una estensione su una superficie di 5.400 metri quadrati con possibilità di sopraelevazione per altri 900 mq. nonché un parcheggio di 1.147 mq non ha riscontrato consensi negli operatori della giustizia. Infatti sia il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, la Camera Penale , la Camera Civile e l’Aiga “Associazione Italiana Giovani Avvocati” hanno ritenuto che tale scelta non risolve gli annosi problemi che affliggono quotidianamente tutti gli operatori di giustizia e l’intera cittadinanza, ma che, anzi, provocherebbe un’ulteriore frammentazione degli uffici ed ulteriori disagi anche al caotico traffico veicolare che già affligge la nostra città». L’alternativa c’è, secondo Capurro, Cilento e Muscolino. «Lo studio di fattibilità redatto dalla STU, già approvato dal Consiglio Comunale, prevede anche la realizzazione di una scuola nuova per accogliere gli studenti che oggi frequentano il complesso Galatti-Cannizzaro per una superficie di 6.600 mq e di una struttura da adibire a servizi e la cui destinazione è ancora da definire per un totale di ulteriori 10.000 mq. Si potrebbe, allora, lasciare la scuola Galatti così com’è utilizzando la superficie di 6.600 mq nell’area del Tirone per uffici giudiziari, che potrebbe essere integrata aumentandola di quanto serve in più atteso che è disponibile una superficie di ulteriori 10.000 mq ».
Si risolverebbe, così, complessivamente la questione parcheggi e viabilità atteso che la superficie prevista a tale scopo è di oltre 10.000 mq in un contesto organizzato che prevede un accesso al parcheggio (1.000 posti macchina) dalla circonvallazione che “raccoglierebbe” gli utenti che arrivano da fuori città senza farli entrare nel centro cittadino. «In buona sostanza l’ipotesi Palagiustizia satellite-Tirone consentirebbe l’utilizzo di una superficie pari al doppio di quella di via Oreto-Bonino una superficie adibita a parcheggi circa 10 volte maggiore, l’assenza di alcuna interferenza nella già caotica viabilità cittadina oltre alla indubbia funzionalità stante la stretta vicinanza con Palazzo Piacentini con il quale potrebbe essere collegato da un eventuale passaggio “protetto”».
Al sindaco viene chiesto di «sollecitare l’intera deputazione messinese a intervenire immediatamente presso il Ministro della Giustizia per conseguire la proroga dei termini concessi per la formulazione di concrete proposte di spesa del finanziamento già accordato, nonché per il necessario incremento delle somme a tal fine destinate», inserendo al tempo stesso il Palagiustizia nel piano industriale della Stu.