Smaltita la stanchezza dovuta alla lunga nottata dei revisori dei conti, a Palazzo Zanca si programma il prossimo consiglio comunale. La seduta è fissata per le dodici di oggi, la notifica è stata consegnata ieri dai messi comunali (dettaglio non da poco, visto il precedente di martedì scorso). L’aspetto più importante è che all’ordine del giorno è stato incardinato il bilancio di previsione, scongiurando così il commissariamento che si profilava all’orizzonte qualora ciò non fosse avvenuto entro il 31 maggio. Tutto sul filo di lana, dunque. Insieme al bilancio, l’ordine dei lavori prevede le delibere sulla rimodulazione del piano alienazione degli immobili, il condono fiscale, i regolamenti di Ici e Tarsu. Si prospettano lunghe sedute, dunque, anche perché dal centrosinistra si preannunciano centinaia di emendamenti al previsionale.
Sotterrata l’ascia di guerra per i revisori dei conti? Nemmeno per sogno. Pippo Trischitta contesta le modalità di votazione, ed è molto probabile che il revisore da lui candidato e votato (nonché eletto il 10 marzo scorso, prima della sospensiva del Tar), Arturo Faraone, presenti ricorso al Tar, forse già la settimana prossima. Lo stesso Faraone, quando il consiglio era ancora in corso, ha richiesto una copia della registrazione audio-visiva della seduta: sotto la lente le nove schede nelle quali, oltre al nome del candidato, venivano riportate, con formule diverse, le date di nascita. In questo senso non è escluso persino un esposto.
Infine c’è il risvolto politico di questa vicenda. Le quattordici ore di consiglio comunale hanno, se possibile, peggiorato i già pessimi rapporti tra il consiglio stesso e l’amministrazione, e in particolare il sindaco Buzzanca. Ci sono poi le questioni interne ai partiti e alle coalizioni: il Pdl continua a essere spaccato, nel Pd c’è chi rema a favore della maggioranza (Saglimbeni è stato decisivo, con la sua presenza, per garantire il numero legale sulla votazione finale), le posizioni di Udc e Mpa, seppur per motivi diametralmente opposti, andranno probabilmente riviste alla luce del nuovo governo Lombardo. Il problema è che se il voto sui revisori era più politico che altro, col bilancio e tutto il resto entra in gioco il futuro amministrativo di questo Comune.