Adesso è ufficiale: Francantonio Genovese si ricandida a sindaco di Messina. In realtà è solo una conferma a quanto si andava dicendo nei Palazzi fin da quel mercoledì 3 ottobre in cui il Cga sconvolse la quiete politica cittadina. Quella disponibilità data già nel corso della conferenza stampa del giorno dopo suonava come un segnale chiaro e preciso. Così come quel «sarà la coalizione a decidere»: se le primarie del Partito democratico andranno come da pronostico, il maggior esponente di quella coalizione, per lo meno a livello regionale, sarà proprio lui. Ad ogni modo, Genovese ha rotto ogni indugio, è ha detto chiaro e tondo che per lui la campagna elettorale è già iniziata.
La palla passa ora, per il contrattacco, al centrodestra, impegnato per buona parte in questo week-end in varie convention di partito. Gli “strateghi- della coalizione sono già al lavoro, ma per capirci qualcosa è bene allargare l’orizzonte, dando un’occhiata alle mosse previste sul piano regionale. Nel 2008, infatti, ci saranno le provinciali anche negli altri due centri più importanti della Sicilia, Catania e Palermo, oltre che ad Agrigento, Siracusa, Enna e Caltanissetta. E’ chiaro dunque che anche le elezioni messinesi, sia quelle comunali che le provinciali, si andranno ad innescare in una strategia più grande. Si parte da un dato: il patto di ferro tra Udc e Mpa, già siglato a Palermo, che presto potrebbe allargarsi ad altre forze di centro e di estrazione cattolica (come l’Udeur) andando a formare un terzo, grande polo centrista, chiamato Partito Moderato. Resta da vedere se questa ipotesi si realizzerà prima o dopo le elezioni della prossima primavera, ma quasi certamente Udc e Mpa rinsalderanno anche a Messina questa alleanza. L’Udc ha rivendicato Palermo, non facendo proprio felice l’attuale presidente della Provincia Musotto, di Forza Italia; non è ancora chiaro, invece, se l’Mpa intenderà riconfermarsi a Catania, dove attualmente è in carica il “grande capo- Raffaele Lombardo. E’ probabile che l’Mpa rivendichi anche la Provincia di Messina, puntando tutto su Carmelo Lo Monte, spegnendo le velleità di An. Il partito di Fini sembra tagliato fuori dalle competizioni della città dello Stretto (non a caso proprio Buzzanca ha chiesto le primarie), e dovrà “accontentarsi- di qualche eventuale assessorato e della Provincia di Agrigento.
Dunque, a Palazzo Zanca è una partita a due: Udc e Forza Italia. Il nome del candidato che sfiderà Genovese verrà quasi certamente fuori da uno di questi due partiti. Il nome forte del primo potrebbe essere Gianpiero D’Alia, il quale non ha ancora manifestato chiaramente le sue intenzioni, ma i cui movimenti maggiori si registrano, ormai, a Roma. Ecco dunque che potrebbe scendere in campo il suo “pupillo- Giovanni Ardizzone, attualmente deputato a Palermo, una delle spine nel fianco più insidiose di Genovese in questi due anni di sindacatura. Forza Italia, da par suo, nonostante sia un partito la cui forza, in città, va sempre più affievolendosi, ha sul piatto due nomi: Vincenzo Garofalo, ex presidente della Autorità portuale, che potrebbe avere un conto in sospeso proprio con Genovese (di lui si è parlato anche per Palazzo dei Leoni), e soprattutto Francesco Stagno D’Alcontres, il nome più gettonato qualora l’Udc dovesse lasciare libera la strada.