Ieri in consiglio provinciale ampio dibattito sul futuro dell’Ente Fiera, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, il commissario dell’Ente Fabio D’Amore e il presidente della Provincia Nanni Ricevuto. Tra il pubblico, anche alcuni dipendenti dell’Ente e rappresentanti dell’Ugl, della Cisl e della Cgil. Lo spunto è stato dato da una mozione presentata dal gruppo dell’Udc-Il Centro con D’Alia. In sede di presentazione del testo, Nino Summa, primo firmatario, ha invitato Ricevuto a mettere in atto tutte le iniziative necessarie a salvare e valorizzare gli oltre sei ettari di spazi della cittadella fieristica, coinvolgere tutte le autorità competenti per l’individuazione di attività che provengono dall’affaccio a mare e compiere i passi necessari per un apertura stabile a beneficio dell’intera città. Poi un preciso appello per l’Ente Fiera: “La campionaria è tra le più importanti rassegne del meridione, in passato anche traino per l’intero sud. Non si può pensare di perdere i locali che in atto la ospitano senza che siano pronti altri idonei ad ospitarla”.
Diversi gli interventi a seguire, dei rappresentati delle Istituzioni, ma soprattutto dei consigliere provinciali. Per Pippo Rao del Partito Democratico è fondamentale salvaguardare le risorse a disposizione, le professionalità, ed aprire gli spazi della cittadella riconsegnandoli alla cittadinanza. Un pensiero condiviso da buona parte dei partecipanti al confronto. Poi il passaggio riguardante l’Ente: «Che senso ha mantenere in vita il carrozzone? La Campionaria? Negli ultimi anni è sembrata più una succursale del mercatino di Giostra. Un luogo in cui andare a mangiare il gelato, il panino con il wurstel o con la salsiccia. Ma da quanti anni non vengono gli imprenditori veri in città? Qual’è il volume d’affari degli ultimi 10 anni dell’Ente? Quali realtà si sono confrontate per andare ad investire sul nostro territorio? Oggi si parla di fallimento. Ne parlano i personaggi politici che hanno fatto la politica in questi anni. Buzzanca che è stato presidente della Provincia, Ricevuto che ha avuto il suo ruolo anche se lontano dalla città. Ora stop agli slogan e ai proclami, servono fatti». Per Francesco Rella (Gioventù della Libertà) lo sviluppo dell’Ente va analizzato solo di pari passo con quello del territiro, mentre Maurizio Palermo (Idv) sottolinea l’importanza di puntare su fiere specialistiche, che hanno fatto grandi numeri in molte parti d’Italia.
Percorrono una linea vicina Matteo Francilia (Udc-Il Centro con D’Alia) e Massimiliano Branca (Gioventù della Libertà) che spiegano quanto sia importante rendere quotidianamente fruibile l’area fieristica, con l’organizzazione di eventi, concerti e manifestazioni e allo stesso tempo mettere in piedi delle attrazioni come ad esempio il museo del mare.
Piccante e ricca di richiami politici l’imbeccata del capogruppo dell’Mpa Carlo Cerreti, che affonda prima su Buzzanca (“Il sindaco faccia in fretta che al consiglio comunale lo attendono da mesi”), poi su Francantonio Genovese (“In due anni non ha fatto alcun ragionamento per rilanciare l’Ente, non ha neanche cercato il dialogo con la Regione”) e infine sulla troppo “morbidezza” negli interventi dei presenti (“E’ dal 94 che la politica messinese e ferma e l’unico motivo di rianimazione sorge quando si parla di Ponte”). L’Autonomista sfrutta l’argomento del giorno per fare una riflessione politica, rivolta a chi in questi anni non ha saputo amministrare la cosa pubblica. Alla fine il suo gruppo presenterà diverse proposte di emendamento, tra cui una attraverso la quale si chiede l’impegno al presidente della Provincia di Messina di far inserire in Finanziaria 2010, per la Fiera di Messina, la richiesta dello stanziamento della somma di un milione di euro per il finanziamento delle attività legate allo svolgimento della Campionaria così come presisposto per attività fieristiche similari nel centro-nord e un’altra con la richiesta di impegno per il presidente affinché si attivi presso il commissario straordinario della Fiera di Messina, al fine di porre in essere quanto necessario per realizzare una cabina di regia, eventualmente anche con il supporto di convenzioni con Enti esterni, che possa offrire il necessario supporto tecnico-amministrativo per l’adesione ai vari bandi regionali, nazionali ed europei e quindi ad una programmazione e progettazione per il reperimento di fondi per il rilancio dell’Ente.
Presentato anche un emendamento da Francesco Rella, coofirmato da tutti i capogruppo del consiglio, con il quale si impegna il presidente della Provincia a tutelare la specificità e l’autonomia della Fiera di Messina, creando un progetto di sviluppo che parta dall’attuale sito, ma miri all’individuazione di aree più vaste che permettano una programmazione di ampio respiro, in modo da restituire alla sua naturale vocazione l’intera cittadella fieristica, consentendo la piena fruizione dell’affaccio a mare da parte dei cittadini.
Il dibattito termina intorno alle 15:30, ma al momento del voto alcuni consiglieri chiedono di sospendere la trattazione della mozione per poter recarsi al funerale del padre del collega Massimo De Domenico. La richiesta formale la presenta Angelo Passaniti(capogruppo Pdl), l’aula si spacca perché molti vista l’ampia disamina e gli ospiti presenti vorrebbe chiudere l’argomento in giornata. L’Udc vota contro ma mantiene la calma, cosa che invece non fa Carlo Cerreti, che attacca anche il presidente del consiglio Salvino Fiore per avere permesso a Passaniti di presentare richiesta di sospensione, non attenendosi al regolamento secondo il suo punto di vista. Alla fine, comunque, la votazione della mozione e degli emendamenti connessi viene rinviata a data da destinarsi, perché quando l’aula viene chiamata a pronunciarsi sul rinvio sollecitato a lunedì da Branca, viene meno il numero legale. Un altra seduta terminata nel caos: immaginate quando si passerà all’esame di delibere importanti come quella contente il bilancio…