Quanto vengono pagati i dirigenti del Comune? E’ una domanda che ci è stata posta spesso dai lettori, anche di recente, e che sorge spontanea ogni qual volta gli stessi dirigenti finiscono sulla graticola di questo o quel politico per i -malanni- di cui soffre Palazzo Zanca (e sono tanti) e per i quali, quasi sempre, nessuno paga se non il classico Pantalone. I debiti fuori bilancio sono l’esempio più lampante di questo ragionamento, tanto che il Consiglio comunale ha disposto l’istituzione di un’apposita commissione d’inchiesta. Ma la domanda -quanto vengono pagati i dirigenti- sorge anche da altre considerazioni, come quella fatta dai consiglieri della commissione Bilancio del Comune: se siamo quasi al dissesto, è giusto che i dirigenti vengano addirittura premiati? E i loro stipendi sono giustificati dal rendimento?
Questo non possiamo dirlo noi, ci penserà la commissione a esprimere i propri giudizi (politici) mentre i veri verdetti toccano al Nucleo di Valutazione, quell’organo il cui compito è, appunto, quello di -valutare- i risultati dell’azione amministrativa e le posizioni all’interno dell’organizzazione degli uffici e dei servizi. Attualmente, su determina del sindaco Buzzanca, è composto dal segretario generale, nonché direttore generale, del Comune Filippo Ribaudo, che lo presiede, dal vicesegretario generale vicario Giuseppe Mauro e da tre -tecnici-, il dott. Sergio Alagna, il dott. Alessandro Anastasi ed il dott. Francesco Craparotta.
Ma torniamo alla domanda iniziale, e cerchiamo di dare una risposta. Secondo i dati del 2003, ogni dirigente percepisce uno stipendio base che supera di poco i 38mila euro annui. A questo vengono aggiunte altre due voci, la retribuzione individuale di anzianità, corrisposta solo ad alcuni e che raggiunge un massimo di circa 7mila euro, e soprattutto la retribuzione di posizione, ovvero una somma proporzionale al -peso- che nella macchina amministrativa ha ogni ruolo dirigenziale. La pesatura viene effettuata dal Nucleo di Valutazione, e l’ultima risale al 2001: per rendere l’idea, il peso minore è quello dello Stato civile (valutato -38- dal Nucleo), e il relativo dirigente percepisce poco oltre i 22mila euro, mentre i dipartimenti più -pesanti- (91) sono quello dei Servizi finanziari e di Ragioneria e quello della vicesegreteria generale, con indennità di posizione pari a 37mila euro. Sommando le varie voci, il massimo percepito da un dirigente si aggira intorno agli 80mila euro annui (il meno pagato supera di poco i 63mila euro).
Non è tutto. Ricordato che a queste somme per il segretario generale e il suo vice si aggiungono i diritti di segreteria, c’è poi l’indennità di risultato: si tratta di una cifra variabile anno per anno, dipendente dal risultato conseguito. In teoria un’indennità di questo tipo avrebbe lo scopo di stimolare il dirigente: essendo collegata ai risultati del suo lavoro, dovrebbe aumentarne motivazioni e responsabilizzazione, un vero e proprio incentivo, insomma. Ma secondo i dati del primo rapporto Ocap (Osservatorio sul cambiamento delle pubbliche amministrazioni) del 2007 in media i comuni italiani collegano il 7,4% della totale retribuzione dirigenziale ai risultati conseguiti, un’inezia considerate le cifre sopra riportate. La conclusione dell’Ocap è che così facendo non si favorisce «lo sviluppo di una cultura della responsabilizzazione sui risultati e di assunzione di rischio manageriale da parte dei dirigenti pubblici».
Il quadro finora esposto, con tanto di cifre ed emolumenti, potrebbe, anzi, dovrebbe cambiare presto, perché come detto si basa su pesature effettuate dal Nucleo di Valutazione nel 2001. Nel 2004, però, quando il Comune era retto dal commissario Bruno Sbordone, è stato approvato un nuovo regolamento di organizzazione degli uffici e dei dipartimenti, che ha introdotto innovazioni nelle figure dirigenziali con la creazione di nuove strutture e della nuova suddivisione in Aree, Dipartimenti e Uffici di Staff. Sempre Sbordone ha poi provveduto a conferire gli incarichi delle nuove strutture dirigenziali previste nel nuovo regolamento senza, preventivamente, provvedere alla nuova graduazione della retribuzione di posizione dirigenziale, che è rimasta inalterata secondo quella vecchia del 2001, fatta eccezione per un incremento di 520 euro previsto dalla revisione del contratto nazionale.
Proprio per le modifiche apportate nel 2004, inoltre, non sono state corrisposte le indennità di risultato per gli anni 2005, 2006 e 2007, a causa della mancata valutazione del Nucleo, che avrebbe dovuto, in prima analisi, determinare la nuova pesatura delle indennità di posizione dei dirigenti. Da qui la decisione dell’ultimo commissario del Comune, Gaspare Sinatra, di predisporre gli atti per la corresponsione di un acconto di 500 euro a ciascun dirigente a decorrere dal 1 gennaio 2005, in aggiunta alla retribuzione di posizione in atto percepita, stabilendo però che «tale acconto sarà oggetto di conguaglio (positivo o negativo) a seguito della graduazione della retribuzione di posizione che effettuerà il costituendo nuovo Nucleo di Valutazione».
Così Sinatra ha disposto il pagamento di un acconto pari a 6500 euro annui (500 euro mensili) dal 2005 al 2007 e di mille euro per il 2008, per un totale, nel migliore dei casi, di 20.500 euro. In definitiva, nel marzo 2008, il Comune ha pagato un acconto di 1 milione di euro (sommatoria di 49 dirigenti) solo perché il Nucleo di Valutazione è, sostanzialmente, fermo al 2004, e fino a quella data l’intero comparto dirigenziale è costato alle casse comunali più di tre milioni di euro all’anno (nel 2003 i dirigenti erano 51). Una cifra importante che richiederebbe risultati importanti. E adesso che il Nucleo valuti…