Nessuna concomitanza né concorrenza tra istituzioni. Così si è espresso l’ingeger Mario Pizzino (nella foto), dirigente della struttura organizzativa “Grandi opere ed infrastrutture strategiche- del Comune, oggi durante l’audizione in VIII commissione. Tema dell’intervento: il progetto di costruzione di una Piattaforma logistica intermodale con annesso scalo portuale a Tremestieri. Sullo sfondo, in particolare, l’apparente sovrapposizione, di competenze e di progetti, tra il Comune e l’Autorità portuale, anch’essa autrice di uno studio per la realizzazione di una struttura simile a Tremestieri. Pizzino, però, ha ribadito la totale unità di intenti con l’istituzione retta dall’ingegner Vincenzo Garofalo, e ha chiarito inoltre: «L’Autorità portuale ha allo studio non già un progetto, ma il Piano regolatore del porto. Ha pensato di estendere il proprio strumento di pianificazione, oltre che alla zona del porto cittadino, anche all’area di Tremestieri, su cui tra l’altro ha ottenuto la competenza dal Demanio. Solo fino al torrente Guidari, però, che passa al di qua delle zone su cui dovrebbe insistere l’ampliamento del porto. Come è naturale, l’Autorità ha messo in conto la possibilità di oltrepassare quel limite. Su questo c’è totale sintonia con il Comune, il cui progetto è compatibile e integrabile con il Piano regolatore dell’Autorità». Nessun conflitto dunque, anzi una concorde visione dello sviluppo. L’idea della Piattaforma intermodale del Comune risale al febbraio 2006, e si inseriva nelle infrastrutture integrate con il Ponte. In quell’occasione Rfi era stata invitata a proporre un piano di spostamento dell’attuale stazione, nell’ottica del recupero della zona falcata e del waterfront, e aveva individuato l’area di Contesse come destinazione più conveniente. A quel punto Tremestieri era sembrato ai tecnici comunali il sito perfetto per l’istallazione della nuova stazione marittima. Il progetto fu poi redatto quando, nel settembre 2006, a Messina fu dichiarata l’emergenza ambientale per il traffico e il Comune dovette presentare alla Protezione civile una lista di opere infrastrutturali funzionali al superamento della crisi. L’ampliamento del porto di Tremestieri con l’inserimento dello scalo ferroviario figura in quella lista al primo posto tra le priorità massime, cioè quelle da finanziare subito. Certo, per essere una priorità massima i tempi di finanziamento sembrano troppo dilatati, ma questa è un’altra storia. Sta di fatto che a settembre 2006 esisteva già un progetto della Piattaforma, e il preventivo di spesa era, e continua ad essere adesso, di 140 milioni di euro. Per quanto riguarda la specifiche tecniche l’ingegner Pizzino ha spiegato che: «il progetto prevede tre darsene, delle quali una è quella già esistente. Le due nuove sono dedicate, una alle navi ro-ro, ovvero alle autostrade del mare, l’altra al traffico ferroviario. In tutto si contano otto invasature, tre delle quali ferroviarie. Insomma lo sviluppo in tal senso permetterebbe di liberare tutta l’area dalla zona falcata a Gazzi».