Gianfranco Micciché, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fondatore in Sicilia dell’ei fu Forza Italia, ha presentato oggi a Palermo a palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, il neo gruppo Pdl-Sicilia. «Non e’ il Partito del Sud – precisa subito l’ex viceministro, quella continua ad essere una mia suggestione. Ne parlerò con gli altri e ne ho già parlato ma non e’ convinto nessuno. ‘Il Pdl Sicilia interpreterà nell’azione di governo una certa idea di Sicilia e di politica, sganciata dalle clientele e dagli interessi particolari e consapevole che questa regione può rinascere solo attraverso riforme e innovazione. Alleati del Mpa ma senza volerne fare la fotocopia».
Nessuna scissione o allontanamento da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini dunque. «Anzi un atto d’amore e di coerenza verso i due leader e verso la Sicilia e i siciliani – continua Micciché -, contro chi invece, con atteggiamenti e dichiarazioni, ha modificato il ruolo del PdL da maggioranza ad opposizione, tradendo così quella volontà degli elettori che hanno scelto Raffaele Lombardo presidente delle Regione Siciliana». Stoccata ovviamente rivolta ai cosiddetti “lealisti”. «Visto che i cosiddetti lealisti hanno nel governo regionale siciliano due assessori – afferma il sottosegretario -, la smettano con questo atteggiamento distruttivo che fa male anche alla Sicilia. Se ritengono di dichiarare guerra aperta, allora facciano dimettere i due assessori e noi riusciamo a creare la maggioranza in 48 ore».
Ma gli attriti sono forti anche nei contatti Roma-Palermo: «Abbiamo ritenuto che non ci fosse nessun motivo di andare a Roma a parlare della costituzione del gruppo. Come disse una volta il presidente Alessi, tra Roma e Palermo c’e’ la stessa distanza che tra Palermo e Roma: se vogliono, vengono – ha affondato -. Sono convinto che l’unica soluzione per il Pdl siciliano e’ che direttamente Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini prendano in mano questa situazione».
Al nuovo gruppo all’Ars hanno aderito i deputati regionali: Arico’, Marrocco, Gentile, Scilla, Currenti, Incardona, Marinese, Scammacca, Mineo, Greco, Nicotra, Cristaldi, Bufardeci, Adamo, Cimino. Bufardeci e Cimino sono assessori del governo Lombardo, rispettivamente alla Cooperazione e all’Agricoltura. «Adesso promuoveremo la costituzione del Pdl Sicilia in tutti gli enti locali siciliani, iniziando dai Consigli provinciali e comunali dei gruppi Pdl Sicilia». Sull’idea di costituire un gruppo si sta già lavorando a Palazzo Zanca. La volontà sembra esserci ma bisognerà capire su che basi si potrà concretizzare. Il più vicino a Micciché in questo momento è il capogruppo Pippo Capurro, mentre risulta ancora in sospeso la posizione di Giovanna Crifò. Ricordiamo inoltre che l’area Briguglio, legata al PdL Sicilia, ha già un capogruppo: Claudio Canfora, “Conservare il futuro”. Nessun movimento si registra invece a Palazzo dei Leoni.
Il -sottogruppo- regionale del PdL si era già formato al consiglio comunale di Palermo lo scorso 29 settembre, composto dai consiglieri: Giovanni Greco, Rino Mineo, Salvo Lo Giudice, Elio Ficarra, Manfredi Agnello e Gerlando Inzerillo.
LE REAZIONI
Co-coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione: “In tema di difesa del Mezzogiorno mi fido molto di più del premier Berlusconi e del ministro Tremonti che di Gianfranco Micciche’ che, lo ricordo, fu viceministro dell’Economia e oggi e’ sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe. A chi dice, poi, che il neonato gruppo del Pdl-Sicilia sara’ sganciato da interessi e clientele dico che allora ci troveremo sicuramente assieme a votare sulla vicenda delle dimissioni dell’assessore Armao-
Ministro Infrastrutture, Altero Matteoli: “Non si puo’ accettare di avere appendici regionali con lo stesso nome. Ho notato comunque dalle dichiarazioni dei promotori del Pdl Sicilia che e’ loro intenzione rimanere ancorati al centrodestra”
Il sottosegretario, Paolo Bonaiuti: -Spero si possa trovare l’accordo per ritornare alla tranquillità. E’ una questione più locale e molto più lontana delle questioni che stanno agitando ora il Pd con Rutelli che vuole uscire”.