«La Provincia ignora le pari opportunità: vanno revocate tutte le nomine di Ricevuto»

Le pari opportunità si rispettano coi fatti. E con le nomine. Ma secondo il capogruppo a Palazzo dei Leoni e segretario provinciale del Pd, Pippo Rao, così non è stato nella Provincia regionale di Messina. Anzi. E la conseguenza non può che essere una: tutte le nomine vanno revocate in autotutela, prima che qualcuno ne dichiari la nullità. Una provocazione? Tutt’altro, Rao fa sul serio, ricordando che se da un lato, nell’arco del mandato di Nanni Ricevuto come presidente, sono state fatte numerose designazioni e nomine in vari enti ed istituzioni, dall’altro queste non rispettano i principi dettati dall’articolo 7 dello Statuto provinciale. Che al comma 5 recita così: «Nei casi in cui il presidente della Provincia ed il consiglio Provinciale debbano nominare o designare, ciascuno secondo le proprie competenze, rappresentanti in Enti, Istituzioni, ovvero in altri organismi gestori di servizi pubblici, fra i nominati è garantita l’equilibrata presenza di uomini e di donne».

Tutto questo, evidenzia Rao, non è stato fatto. Così come non era stato fatto nella Provincia di Taranto, caso che il capogruppo del Pd cita per far capire che certi argomenti è meglio non prenderli alla leggera: «A settembre del 2009 – spiega – il Tar ha dichiarato nulle le nomine ad assessore della giunta della Provincia di Taranto in quanto non veniva rispettato il dettame dello Statuto della Provincia stessa in merito al rispetto della parità di genere nelle nomine, comportando il consequenziale scioglimento della giunta. E che anche per altri enti locali si è verificata la stessa cosa». Insomma, roba forte. Rao, attraverso un’interrogazione, chiede a Ricevuto perché sia stato violato lo Statuto, ma soprattutto avanza una proposta choc: la revoca in autotutela di tutte le nomine fin qui effettuate, ed «il ripristino della legittima procedura di nomina con rispetto della parità di genere», il tutto per «scongiurare eventuali azioni giuridiche e pronunciamenti di nullità delle nomine stesse, con aggravio di costi e danno erariale».

Rao non risparmia una frecciata a Ricevuto, definendo «grave ed ipocrita il comportamento in merito alle politiche di parità di genere, tante volte sbandierate in occasione di interviste, convegni ed eventi mediatici, e poi non realizzate neanche dove vi sono dettami normativi». Secondo il segretario provinciale del Pd, infatti, «si intravede il rischio di perdita di immagine di un ente che di fronte all’opinione pubblica si dichiara ente che persegue la parità di genere e poi non le rispetta nei suoi adempimenti fondamentali».

(foto Sturiale)