Provincia. Si è insediata la commissione Ponte: Galluzzo presidente, Previti vice

Si è insediata stamattina a palazzo Dei Leoni la commissione speciale di studio sul Ponte sullo Stretto e in generale sulla mobilità tra Messina e Reggio. Una prima seduta abbastanza accesa, durante la quale sono stati nominati i componenti dell’ufficio di presidenza della commissione stessa, Pino Galluzzo (Gdl, presidente, nella foto) e Nino Previti (Mpa, vice). L’individuazione dei due nomi è stato il frutto di un confronto interno alla maggioranza, che ha però avuto degli strascichi nel corso dei lavori odierni. In primis all’interno del Pdl, con lo scontro verbale tra Enrico Bivona (area Fi) e il presidente poi designato Galluzzo (area An). Alla base del diverbio, la volontà di Bivona di nominare, come componenti dell’ufficio, consiglieri eletti e politicamente attivi nel comprensorio della città di Messina: -Non per particolari questioni di campanilismo – ha precisato il forzista – ma per dare maggiore spazio a coloro che da anni lavorano per la risoluzione di problemi gravi che riguardano il capoluogo. Una città umiliata e attaccata, che ha bisogno di reagire-. Secca la reazione di Galluzzo, che rivendicando la paternità della commissione ha risposto sottolineando che il Ponte sullo Stretto non è un’opera che riguarda la sola Messina, ma tutta la Provincia così come il sud del Paese e l’intera Europa, trattandosi di un’opera -internazionale-.

Anche Nino Summa dell’Udc, sponda D’Alia, usa toni abbastanza accessi, anche contro i suoi colleghi di gruppo, facendo riferimento all’accordo politico attraverso il quale si è arrivati all’individuazione dei due nomi per la presidenza. Un accordo che, con tutta probabilità, includeva anche l’ufficio di presidenza della Commissione Pari Opportunità eletta la scorsa settimana dal consiglio provinciale e andata a Pdl-Fi (presidenza, area Passaniti) e Udc (vice e vice vicario, entrambe le aree del partito centrista). Summa però pare non curarsi, alza il tiro contro Cerreti (capogruppo Mpa) e Galluzzo, indicandoli come coloro che manovrano gli accordi in consiglio (-gli basta alzare la voce-) e dichiara: -E’ l’ultima volta che accetto questo tipo di ragionamenti e lo faccio per il bene della maggioranza. Se i miei appelli non verranno ascoltati sono anche pronto a passare al gruppo misto-. Qualcosa che, conoscendo il veterano consigliere, sa più di provocazione/strigliata che di concreta possibilità.

Posizione polemica anche dell’opposizione, che prima della votazione abbandonerà l’aula in segno di protesta contro il centrodestra. A prendere la parola per primo e il componente del Pd Pippo Rao, che spiega: -E’ chiara la volontà, sia al Comune di Messina che alla Provincia, di blindare tutto ciò che riguarda il Ponte. Probabilmente è iniziata la sagra che riguarda tutto ciò che l’opera richiama…-. Un riferimento tra le righe è stato poi rivolto all’Udc, che si presentava in commissione con quattro rappresentanti, i consiglieri Summa e Mazzeo e i componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale (facenti parte di diritto della commissione), Fiore e La Rosa. Rao ha posto poi l’accento in separata sede sulla posizione ambiuga del partito di Casini: -All’opposizione a Roma, in maggioranza in città e in provincia, in mezzo alla Regione, ma sempre pronto a discutere quando si tratta di poltrone-. Dopo Rao interviene il consigliere di Rifondazione Comunista Francesco Andaloro: -Il Ponte non si farà, lo dimostra il fatto che non c’è un piano esecutivo per la costruzione dell’opera. Questa è la mia opinione-. Ma la posizione del centrosinistra sarà compatta e a fronte di un dichiarato scarso coinvolgimento, già in questa fase, da parte della maggioranza, i citati Rao e Andaloro insieme a Palermo (Idv) e Barbera (Popolari-Riformisti-Socialisti) abbandona l’aula.

Il centrodestra ha comunque i numeri e come detto elegge Galluzzo (11 voti, 1 Bivona) e Previti (11 voti).