Chi qualche sera fa, voltando lo sguardo verso punta Faro, ha notato il pilone illuminato, stia pure tranquillo: nessuna allucinazione. Né tantomeno però soffre di distrubi alla vista chi, qualche giorno dopo al calar del sole, facendo il medesimo movimento, ha notato che l’alta struttura in ferro, era nuovamente avvolto dal buio, come succede ormai da diversi anni. La “Tour Eiffel” di Capo Peloro, infatti, dopo il sopralluogo effettuato da una squadra di tecnici del Comune, era tornata a brillare ma, forse a causa di un corto circuito, è stata “ricostretta” alle tenebre della notte. E, viene da aggiungere con un pizzico di comprensibile disfattismo, chissà per quanto ancora lo sarà.
Un’apparizione/sparizione di cui abbiamo cercato di capire le ragioni contattando l’assessore alle politiche del mare Pippo Isgrò: «E’ in programma in questi giorni un incontro con altri rappresentanti dell’amministrazione per cercare di fare il punto della situazione e capire che cosa si intenda fare di questa struttura dalla enormi potezialità ma purtroppo abbandonata a se stessa: bisogna decidere come intervenire per cercare di trovare una soluzione che vada oltre le spese per la manutezione ordinaria e straordinaria del pilone. Ora come ora, infatti – aggiunge il rappresentante della giunta Buzzanca – per l’amministrazione rappresenta solo una grossa spesa senza nessun ritorno economico che Palazzo Zanca non può permettersi di sostenere».
La struttura, di proprietà del Comune (prima dell’Enel), necessita infatti di annuali opere di manutezione, i cui costi per le casse comunali risultano però fin troppo elevate: «Abbiamo ripreso i contatti con la Terna per formalizzare un contratto che incarichi la società di occuparsi delle attività inerenti almeno la manutenzione ordinaria, in primis l’illuminazione, che richiede almeno 30 mila euro l’anno. All’indomani del mio insediamento – prosegue Isgrò – ho iniziato a lavorare per puntare alla valorizzazione della struttura ma poi, purtroppo, altre emergenze (tra queste il maltempo ndr), hanno avuto la priorità».
L’assessore non nasconde la volontà di portare avanti un progetto ben più ambizioso, di concerto con l’assessore alle opere pubbliche Scoglio, che renda possibile non solo il “recupero” del pilone, ma dell’intera area circostante che dopo i laovri (purtroppo incompleti ndr) iniziati al termine della stagione estiva 2007/08, necessita di un ulteriore recupero del recupero: «La zona rientra nell’ambito del Prusst, con l’assessore Scoglio abbiamo tutta l’intenzione di realizzare un programma che, una volta per tutte, renda quell’area fruibile a misura di cittadino e di turista. Stiamo cercando di appianare anche le controversie per l’utilizzo dell’ex-area Seaflight, per la fase operativa sarà invece fondamentale l’apporto dei privati».
Un’attività fin troppo lenta quella mirata al recupero del litorale cittadino, da sud a nord, che anche per questa stagione estiva non è purtroppo riuscita a dare i risultati sperati offrendo dunque delle spiagge messinesi sempre il medesimo aspetto, “triccato” di immondizia, carte e sporcizia ovunque. Una realtà sotto gli occhi di tutti, e soprattutto sotto quelli dello stesso Isgrò promotore del cosìdetto “piano spiagge” : «La pulizia del litorale è alla base di tutto. Mi rendo contro che occupandomi del recupero del Waterfront, sia facile additarmi come “colpevole” per la condizione assolumente vergognosa delle nostre spiagge ma va precisato un punto. Responsabile delle pulizia è l’Ato3, se le attività vengono effettuate a giorni e fasi alterne è normale che le condizioni di vivibilità del litorale vadano peggiorando».
E proprio a tal proposito riferiamo all’assessore Isgrò dell’episodio verificatosi qualche giorno fa proprio nella spiagga “ai piedi” del Pilone dove un gruppo di cittadini armati di sacchetti, guanti e rastrello si sono improvvisati operatori ecologici per liberare lo spazio circostante un cestino dell’immondizia ormai sommerso dalla spazzatura e visibile a stento, dall’ammasso di maleodoranti rifiuti accumulatisi nel corso dei giorni: «Mi rendo perfettamente conto della situazione e per questo lancio una nuova iniziativa “adotta un pezzo di spiaggia”, per farsì che i cittadini possano dare il loro determinante contributo arrivando dove non arrivano le istituzioni. Nei prossimi giorni comuque incontrerò il comandante della Capitaneria Martello, i rappresentanti di Messinambiente e Ato3 per pensare già a cosa fare per la prossima stagione estiva, anche quest’anno ci siamo svegliati troppo tardi».