Dopo la chiusura dello svincolo di Boccetta è davvero emergenza viabilità a Messina. Sicurezza, vivibilità, salute e ordine pubblico sono ormai fortemente a rischio, in una città già al collasso per ciò che concerne il traffico e che adesso, senza la possibilità per gli automobilisti di potere utilizzare una delle arterie più importanti, rischia di rimanere “congestionata” per mesi. E se quello che si è visto tra ieri ed oggi è solo l’antipasto…
Dal punto di vista prettamente legale, c’è da registrare oggi un’interrogazione congiunta e bipartisan dei consiglieri provinciali Pippo Rao(Pd) e Francesco Rella(Gioventù della Libertà-An), che già il 30 novembre dello scorso anno, a seguito delle notizie diffuse dalla stampa in merito alla demolizione parziale della suola di fondazione della spalla dello svincolo autostradale del Viale Boccetta in contrada Scoppo, avevano presentato una interrogazione al Presidente della Provincia Nanni Ricevuto chiedendo che si facesse immediata chiarezza sul ruolo della Provincia stessa in questa paradossale vicenda. Oggi più che mai questo ruolo diventa cruciale. Gli interroganti precisano tra l’altro di non «avere avuto notizia alcuna in merito ai fatti evidenziati», e rivendicando il proprio ruolo di controllo sull’azione politico-amministrativa della Provincia, ritengono «inderogabile fare chiarezza ed avviare un percorso di trasparenza su tutta la vicenda». Il sequestro dello svincolo del Boccetta effettuato dalla Procura a seguito delle insufficienti condizioni di sicurezza, già tra l’altro denunciate dal Genio Civile, ha comportato un drammatico aggravamento delle condizioni di traffico e vivibilità dell’intera zona nord, oltre che del centro cittadino, con ripercussioni notevoli sull’economia della città e della propria imprenditoria.
«Chiediamo dunque nuovamente all’amministrazione Provinciale notizie esaustive e tempestive su quanto accaduto e sull’azione che a questo punto si vuole mettere in essere – continuano i due consiglieri – col fine unico di tutelare l’intera cittadinanza già colpita pesantemente dalle circostanze createsi, riservandosi qualora non dovessero arrivare le opportune risposte, di mettere in essere ulteriori iniziative».
Sollecita invece la convocazione urgente di una seduta straordinaria congiunta dei Consigli della Terza e della Quarta Circoscrizione, il capogruppo del Pd della Terza Circoscrizione Libero Gioveni. Secondo il rappresentate del Partito Democratico occorre urgentemente affrontare la delicata questione alla presenza dell’assessore alla mobilità urbana Melino Capone e del Comandante della Polizia Municipale Calogero Ferlisi, al fine di trovare delle valide soluzioni che riescano a scongiurare situazioni di potenziale pericolo per la cittadinanza ovvero a lenirne il più possibile i disagi. Per Gioveni preoccupano non poco, in tale ottica, anche le condizioni generali di arterie fondamentali per la viabilità cittadina, come ad esempio il viale Europa e la via La Farina, che in atto risultano fortemente compromesse sotto diversi profili: «viene messa seriamente a rischio l’incolumità pubblica a causa della caterva di “bisonti della strada” che hanno assaltato le stesse arterie; viene messa a “dura prova” la consistenza strutturale della copertura del torrente Zaera, non certamente abituata a sopportare sollecitazioni di tale portata e per un periodo di tempo non ancora quantificabile; non viene assolutamente garantita la circolazione dei mezzi di soccorso (ambulanze, vigili del fuoco ecc.) qualora se ne manifestasse la necessità; viene aumentato esponenzialmente il tasso di inquinamento ambientale ed acustico nel centro cittadino con gravi ripercussioni sulla salute pubblica».
I MOTIVI DELLA CHIUSURA
Ricordiamo che dalle 15 di ieri la bretella d’ingresso dello svincolo di Boccetta è stata chiusa al traffico perché la sua stabilità sarebbe precaria. Lo sostiene una perizia redatta dagli esperti nominati dalla Procura della Repubblica. A firmare il decreto di sequestro preventivo d’urgenza il Procuratore capo Guido Lo Forte a seguito dei clamorosi sviluppi dell’inchiesta condotta dei sostituti procuratori Vincenzo Barbaro, Rosa Raffa e Vincenzo Cefalo e per la quale ci sono sette indagati. Si tratta dei coniugi Paolo ed Antonia Denti, entrambi committenti cioè proprietari del terreno su cui insiste il cantiere, Antonino Mangraviti e Vincenzo Vinciullo legali rappresentanti dell’impresa Archimede srl che sta eseguendo i lavori, Giuseppe Termini, progettista e direttore dei lavori, Benedetto Sidoti Pinto, funzionario della Provincia regionale ed Antonino Teramo, direttore dell’Osservatorio Sismologico dell’Università di Messina. Diverse le ipotesi di reato diversificate fra i vari indagati: violazione delle leggi antisismiche ed occupazione di suolo pubblico. danneggiamento ed abuso d’ufficio. L’allarme era scattato già tre anni fa ma l’indagine della Polizia Municipale era partita nel settembre scorso. Nel 2006 la Provincia ottenne da Palazzo Zanca un’autorizzazione per realizzare un passo carrabile a Scoppo a favore di una ditta privata i cui mezzi pesanti dovevano raggiungere il cantiere per la realizzazione di nove palazzine. Per effettuare i lavori però sarebbero state demolite delle strutture portanti che, secondo il Genio Civile, avrebbero messo a repentaglio la stabilità della bretella autostradale. Da qui il sequestro del passo carrabile e l’avvio dell’inchiesta giudiziaria. La perizia appena consegnata ai magistrati evidenzia che il coefficiente di sicurezza delle strutture non assicura le condizioni di stabilità per i carichi massimi. Stessa situazione in particolari condizioni sismiche. I lavori realizzati, dunque, secondo gli esperti avrebbero compromesso la stabilità della bretella che ora dovrà essere chiusa al traffico.