Regione, l’aria diventa -pesante-. Nania ad Alfano e Schifani: «Fuori dalla giunta i due assessori del Pdl»

«E’ ora di fare chiarezza». Il vento di crisi torna a soffiare forte alla Regione, complice una lettera inviata da Domenico Nania, vicepresidente del Senato e co-coordinatore regionale del Pdl, al ministro della Giustizia Angelino Alfano e al presidente del Senato Renato Schifani. «Oggi in Sicilia – scrive Nania – come è sotto gli occhi di tutti, una parte del Pdl governa con Lombardo e con una parte del Partito democratico e l’elezione a presidente della commissione sanità di Laccoto, lo dimostra in modo lampante. Se Lombardo resta presidente è perché l’opposizione, oggi rappresentata formalmente dal Partito democratico e dall’Udc (che insieme avrebbero 41 deputati regionali), non presenta una mozione di sfiducia. Se la presentassero e fosse approvata, Lombardo sarebbe già a casa e i siciliani potrebbero eleggere un presidente facendo chiarezza in un quadro politico che giorno dopo giorno si aggroviglia sempre di più»

Secondo Nania «è giunto il momento di ritirare i due assessori dalla giunta regionale in rappresentanza dei due leader siciliani dell’ex Forza Italia, senza che questo significhi assolutamente ritirare il sostegno a un governatore che dobbiamo continuare a sostenere lealmente. Il ritiro degli assessori metterebbe in risalto il sostegno, a volte camuffato, a volte palese, dei tanti Cracolici e Lumia del Pd, ma ridarebbe dignità alla politica. Se la politica si trasforma in una giungla hanno il sopravvento le iene e gli sciacalli. Se diventa il regno della chiarezza e della responsabilità possono vincere le ragioni del consenso e del rispetto per tutti».

Le risposte alle “bombe” di Nania non si fanno attendere. Per il senatore Udc Gianpiero D’Alia «la vera anomalia in Sicilia, come nel resto d’Italia, è lo scontro interno al Pdl che ha reso ingovernabile la regione ed ora rischia di paralizzare gli enti locali. Uno scontro di potere in cui l’unico vincitore sarà Lombardo, vero specialista della materia. Di fronte a questo scempio occorre fare chiarezza restituendo dignità alla politica ed alle istituzioni. L’unica strada è la mozione di sfiducia al governo Lombardo in cui ciascuno, in aula, si assuma la responsabilità delle proprie scelte. Non è più tempo – conclude D’Alia – di congiure di palazzo e di giochi di corridoio. I siciliani meritano qualcosa di più e di meglio».

Respinge al mittente l’accusa di inciuci il segretario regionale del Pd Francantonio Genovese: «E’ nota la mia posizione sui rapporti che devono intercorrere tra una forza di opposizione come il Pd ed il governo regionale. A me certamente la chiarezza non è mai mancata. Ma non permetto a nessuno, tanto meno ad un politico di lungo corso come Nania, di affrontare le beghe interne al Pdl gettando discredito sul mio partito. Il tentativo di ricondurre ad un disegno ‘inciucista’ l’elezione di Pippo Laccoto a presidente della commissione Sanità è semplicemente ridicolo. Com’è noto, in quell’organismo, Pd ed Udc avevano ed hanno la maggioranza assoluta. Il problema, quindi, è tutto interno al Pdl che si è dimostrato incapace di governare nell’interesse dei siciliani. E allora – conclude Genovese – se il Pdl in Sicilia è allo sbando la responsabilità forse è anche di chi lo guida. Nania ne tragga quindi le conclusioni e si dimetta dall’ambita carica di ‘cocò’ regionale del Pdl».

Stilettata anche dal noto “rivale storico” nella ex An di Nania, Carmelo Briguglio: «La Sicilia e il Pdl dell’Isola non meritano l’unica anomalia politica e statutaria del territorio nazionale costituita da due co-coordinatori regionali che non esprimono una rappresentatività politica unitaria e che si pongono ormai palesemente contro il governo Lombardo. Credo che Berlusconi e Fini abbiano chiara questa situazione, che ha ricadute non solo politiche ma anche istituzionali, e potranno assumere le iniziative opportune per superare l’anomalia».

(nelle foto di Dino Sturiale: Nania, D’Alia e Genovese)