Servizi sociali, c’è una voragine da due milioni di euro

«I servizi sociali non godono di buona salute». E’ un eufemismo, sia chiaro, che serve solo ad introdurre la relazione che l’assessore al ramo Pinella Aliberti fa al consiglio comunale, riunito questo pomeriggio in seduta ispettiva, sulla situazione attuale, difficile, difficilissima, dei servizi sociali. In realtà, aggiunge poco dopo la stessa Aliberti, «il problema è molto più ampio. Dobbiamo affrontare una carenza sia per la prosecuzione dei servizi che per i nuovi bandi di 2 milioni e 200mila euro, sottratti alle casse dell’Istituzione dei Servizi sociali dal commissario Sinatra, che doveva far quadrare i conti prima di andare via».

Sono affermazioni importanti e pesanti, che creano preoccupazione. «Come amministrazione stiamo pensando ad un piano di rientro – prosegue la Aliberti – che inevitabilmente creerà disagi». Probabilmente ci andrà di mezzo qualche cooperativa, ma questo è ancora presto per dirlo. Quel che è certo è che, come da prassi, in vista della scadenza dell’appalto prevista per il 31 ottobre sono già partite, da parte delle cooperative, le lettere di licenziamento per i dipendenti. Sempre la prassi, negli anni precedenti, voleva che poi quelle stesse cooperative riottenessero l’appalto, ed è proprio questo il punto che contesta il capogruppo del Pdl Pippo Capurro: «Mi chiedo: come mai vincono sempre le stesse cooperative?». La Aliberti ci tiene a sottolineare che «nessuna è risultata non in regola» e che «non amo la cultura del sospetto». Ma il dito di Capurro continua ad essere puntato contro le cooperative, che secondo il consigliere dovrebbero contare sulle proprie risorse, perché «è troppo facile vivere sulle spalle del Comune».

Sempre da Capurro arriva un’affermazione che inevitabilmente avrà delle ripercussioni in futuro. Quando interviene a proposito dell’Ato3 e delle partecipate, afferma: «Paga sempre Pantalone, ma adesso non abbiamo più nemmeno il pantalone. Come la Corte dei Conti e la vicenda Messinambiente insegnano, non possiamo più permetterci di votare debiti fuori bilancio, e questa maggioranza non ne voterà più». Rubinetti chiusi, pacchia finita.

Nella seduta di oggi sono state discusse diverse interrogazioni dei consiglieri comunali (si è parlato di Rfi, dei costi delle circoscrizioni, di trasferimenti “sospetti- negli uffici di Palazzo Zanca), anche se Nicola Barbalace fa notare che mancano troppi assessori all’appello (presenti oltre alla Aliberti, Melino Capone, Pinuccio Puglisi, Franco Mondello e per una breve apparizione Elvira Amata e Pippo Corvaja). Si rivede in aula anche Carmelo Santalco, dopo la polemica sollevata ieri dal capogruppo del Pd Marcello Greco. Quest’ultimo, attraverso un documento, ribadisce la richiesta di dimissioni, invitando pubblicamente Santalco a «fare nomi, cognomi, fatti e circostanze, con atti e documenti, che possano attestare quali sono i desideri perorati, e per conti di chi, dal sottoscritto al fine di fare piena luce e chiarezza. Le chiacchiere da cortile – aggiunge Greco – le faccia nei luoghi più consoni e non certamente nelle aule istituzionali».

Da una polemica all’altra. Non sembra essere passata sottotraccia la posizione assunta ieri da Ivano Cantello degli Autonomisti Mpa, che aveva votato in appoggio a Gennaro e dunque contro la sua maggioranza in relazione alle rotatorie di S. Margherita e Giampilieri. Tirato per le orecchie in mattinata da alcuni colleghi, oggi Cantello ha precisato che «non è in discussione la mia “appartenenza- alla maggioranza» e che «ho votato a favore della proposta di delibera perché si muove nella direzione di concorrere a creare sicurezza e vivibilità in una zona nevralgica del Comune di Messina». Polemica chiusa? Forse.

Intanto rischia di aprirsene un’altra. Sarà stato un caso (?), ma durante l’intervento di Nino Carreri di Risorgimento messinese su Rfi la maggioranza quasi intero ha lasciato l’aula. Attriti tra il centrodestra e il movimento che fa capo a Fabio D’Amore? Voci di corridoio confermerebbero questa tesi, con una maggioranza che probabilmente si attendeva una sponda più “semplice- in aula dopo l’affidamento della presidenza a Carreri della IX commissione consiliare. Ci saranno strascichi nei prossimi giorni? Vedremo, intanto il consiglio si prende una pausa di “riflessione-, in attesa che si torni a deliberare.

(foto Dino Sturiale)