La svolta del risanamento: finanziamenti per 62 milioni di euro. Ecco tutti gli interventi

Tante, troppe volte è stata usata la parola “svolta” per il risanamento a Messina. Si tratta di uno dei settori della vita amministrativa di questa città più delicati, diremmo storici considerate le sue origini risalenti alla fase post-terremoto, della quale non resta,ormai, nulla se non qualche piccola traccia. Ma il bottino con il quale da Palermo arriva l’assessore ai Lavori pubblici, il messinese Nino Beninati, i presupposti li offre tutti affinché quella svolta avvenga davvero. Sono stati, infatti, sbloccati fondi per 62 milioni di euro, la metà dei quali per nuovo decreto firmato proprio Beninati. E’ evidente la soddisfazione sia dell’esponente della giunta Lombarda sia dell’assessore al Risanamento Pippo Rao, accompagnato come sempre dalla dirigente alle Politiche della casa, l’arch. Maria Canale e dal commissario dell’Iacp (nominato proprio da Beninati), Leonardo Santoro, il cui ruolo è stato decisivo in queste settimane per accelerare alcune procedure.

«Il recente rapporto Censis – afferma Rao – ci ha definiti città “giraffa”. Noi vogliamo diventare “gazzella”, lo stato successivo. Abbiamo una corsia preferenziale per il risanamento, che abbiamo saputo sfruttare con l’impegno forte tanto dell’amministrazione quanto dell’assessore Beninati. Va detto, infatti, che gli impegni assunti dal dirigente regionale nel settembre 2008 sono stati tutti disattesi, fino all’arrivo di Beninati». Anche l’assessore allo Sviluppo economico Gianfranco Scoglio, che ieri è tornato da Roma con “in tasca” l’approvazione del Piano regolatore del porto, riconosce che «sono stati sbloccati finanziamenti che erano fermi per una evidente volontà politica».

Beninati spiega come il suo metodo di lavoro sia chiaro: «Spendere tutto ciò che c’è in cassa. Il paradosso, infatti, è che non è vero che la Regione non ha i fondi: i soldi ci sono ma non si riesce a spenderli, anche per una mancanza di coordinamento tra gli uffici stessi. Se poi si considera che dopo tre anni le somme non impegnate si perdono, in questi anni abbiamo perso molte occasioni. In quest’ottica abbiamo ottenuto un altro risultato, inserendo la seconda canna Giostra-Annunziata e la riqualificazione di via Don Blasco nell’ Accordo di programma quadro regionale dei trasporti,dove Messina era totalmente assente».

Questi, nel dettaglio, gli interventi di risanamento che partiranno nel 2010 grazie ai fondi sbloccati:

– 65 alloggi a Santo Bordonaro (11,7 milioni)

– 40 alloggi a Minissale Alto (7,3 milioni)

– 60 alloggi (in 3 edifici) a Fondo De Pasquale (11,2 milioni, più un’integrazione di 112 mila euro)

– Verde attrezzato e parco urbano a Camaro Bisconte (1,9 milioni)

– Parco urbano a Fondo Basile, ex Volano (1,8 milioni più una successiva integrazione di 574 mila euro)

– 20 alloggi più botteghe (in 2 edifici) in via Taormina (4,6 milioni)

– 46 alloggi (in 2 edifici) a Camaro Sottomontagna (9,3 milioni)

– Progetto di demolizione delle baracche a contratto aperto (879 mila euro)

– 50 alloggi più opere di urbanizzazione a Santo Bordonaro (7,9 milioni)

– 44 alloggi più opere di urbanizzazione a S. Lucia – S. Filippo (5,5 milioni).

Questo lavoro, però, non basta secondo Beninati. Il quale ha aggiunto che «è necessaria una rivisitazione del Piano regolatore soprattutto per modificare la viabilità della città. Una città che è deficitaria di strade, con un tessuto stradale evidentemente inadeguato rispetto alla espansione edilizia che, giusta o sbagliata, ormai c’è stata ed incide sulla vivibilità cittadina».

(nelle foto di Dino Sturiale: Beninati e Rao)