Ricordate la tela di Penelope, quella che di giorno si fa e di notte si disfa? Ecco, il Piano triennale delle opere pubbliche, all’attenzione del consiglio comunale dalla settimana scorsa, sembra qualcosa di simile. Anche se, in realtà, qui non si fa proprio nulla. Al primo emendamento discusso, ci si è incartati su interpretazioni e contro-interpretazioni su un parere del dirigente dato e non dato. «Non si esprime parere», ha scritto il dirigente Amato in merito all’emendamento Udc che chiedeva di cassare il project financing sul risparmio energetico. Interpretato come parere favorevole dall’assessore Scoglio e dal presidente del Consiglio Previti, dunque messo in votazione e successivamente bocciato. Con conseguente bagarre in aula, dove la confusione regna sovrana e la certezza è una sola: il gettone di presenza a fine seduta, aggiornata a domani alle 12.30 con un copione ancora da scrivere.
In apertura di lavori è toccato a Scoglio parlare, rispondendo alle punzecchiature di alcuni consiglieri e chiarendo un concetto: «Si discuta sui contenuti, non su presupposti ideologici». Per l’assessore allo Sviluppo economico «in questa città gli imprenditori non sono ladri, e le istituzioni hanno il dovere di spingere lo sviluppo economico con gli strumenti in suo possesso». Il project financing è uno dei questi, «e se non hanno funzionato la colpa è anche della politica». Scoglio parla chiaro: «Accetterò e rispetterò qualunque decisione del consiglio, ma chi decide se ne deve assumere la responsabilità». Il riferimento è anche e soprattutto all’Udc, e in particolare al senatore D’Alia che si è dichiaratamente opposto alla finanza di progetto. «Eppure – ricorda Scoglio – quando io ero assessore e lui vicesindaco abbiamo condiviso anche i project financing, mentre di sicuro non ho condiviso con nessuno, come qualcuno vuole far credere, il piano regolatore di questa città».
D’altronde non è nemmeno chiaro quanto sia condivisa la posizione di D’Alia. Melazzo è chiaramente sulla stessa linea, Ansaldo un pò meno, dichiaratosi invece favorevole alla finanza di progetto. In mezzo c’è Cilento, che insiste sulla via del -compromesso- (si tenti prima la strada dei finanziamenti pubblici e solo in ultima analisi quella dei project), bocciata dallo stesso Scoglio per un motivo semplice: «Approvato il Triennale, avremo venti giorni di tempo per emanare il bando pubblico aperto a tutti i soggetti privati interessati». L’assessore chiarisce ancora: «Per i parcheggi sarà praticamente impossibile accedere ai fondi pubblici». Ed è proprio sui parcheggi, come accaduto già in passato con Ardizzone, che l’Udc vuole sbarrare la strada alla gestione dei privati, puntando invece sull’Atm. Insomma, se un punto d’incontro ci sarà, per il momento nemmeno si intravede. E Ferragosto si avvicina.