L’Udc messinese a confronto: in stand-by fino a ottobre, alleanze confermate -con riserva-

Definiamola tregua o comunque posizione di stand-by. Ad ogni modo l’Udc messinese, i cui rappresentanti di Comune e Provincia si sono confrontati questa mattina, sotterra per il momento l’ascia di guerra nei confronti del Pdl e soprattutto dell’Mpa, il partito di quel Raffaele Lombardo che, con un colpo di mano, e con l’avallo di Silvio Berlusconi, ha estromesso lo scudocrociato dalle stanze che contano della Regione Siciliana.

La tregua durerà almeno fino a ottobre, fino al congresso, cioè, che è la destinazione alla quale il partito verrà condotto dai due -traghettatori- designati, i parlamentari Gianpiero D’Alia e Giuseppe Naro (nella foto). Come preannunciato, non è stato scelto un nuovo segretario provinciale, dopo le dimissioni di Michele Caudo, che proprio ieri è stato raggiunto da una pesante condanna in primo grado nell’ambito dell’inchiesta -Oro Grigio-. Tra l’altro Caudo dovrà anche lasciare la vicepresidenza dell’Amam, ma almeno stamani non si è discusso su quale nome l’Udc indicherà come sostituto.

Oggi si è discusso del presente, che vede dunque confermate le alleanze che vedono l’Udc nella maggioranza sia a Palazzo Zanca che a Palazzo dei Leoni (pur con un’autonomia decisionale che, a maggior ragione, verrà ribadita), sia del futuro. Il futuro è quel progetto del grande partito di centro che potrebbe essere oggetto proprio del prossimo congresso. Per questo l’Udc guarderà con particolare interesse sia al congresso autunnale del Pd, con il quale si rimane -distinti- ma si è meno -distanti- (soprattutto a Palermo e a Roma), sia alle guerre correntizie interne al Pdl, dove non regna di certo la Pax. In particolar modo in Sicilia, dove la linea dei coordinatori regionali è stata totalmente ribaltata dall’imprimatur di Berlusconi. Bocce ferme fino a ottobre, dunque. Poi qualcosa di certo cambierà.

(foto Dino Sturiale)