Seduta pomeridiana ieri per il consiglio provinciale, durante la quale si è discusso dell’erosione delle coste nella provincia di Messina e nello specifico tra la foce del torrente Gallo e il torrente Marmora. In apertura però, intervento importante del consigliere Carlo Cerreti (nella foto) sull’Ufficio stampa dell’Ente. Un ufficio che, a detta del consigliere autonomista, continua a lavorare con risultati positivi pur dovendo convivere con limiti strutturali e burocratici evidenti. «In passato pure io ho mosso delle critiche all’Ufficio stampa, ma oggi non posso non sottolineare il grande lavoro che continua a produrre nonostante carenze evidenti. Esempi? Manca la carta, per stampare un foglio in A3 sono costretti ad unire due fogli A4. E’ una cosa normale questa? Per non parlare dei server, che spesso funzionano ad intermittenza. O del sito internet».
Poi Cerreti continua: «Bisogna dare dignità a coloro che lavorano e probabilmente lavorano più di tanti altri, corrispondendo ciò che gli spetta di diritto, straordinari o altro. Bisogna mettere da parte eventuali antipatie per dare garanzie tecniche ed economiche a questo ufficio, vera ed unica cassa di risonanza dell’attività amministrativa della Provincia, che nonostante tutto ha dimostrato di essere riuscito a far arrivare il messaggio prima alle testate, locali e non, e poi alla gente. Soluzioni? Posso proporre di stilare un regolamento per la sua gestione, affinché non vi siano dubbi su competenze o quant’altro. Ciò che è certo, è che con un budget così ridotto, anche considerando gli uffici stampa di altri enti come il Comune di Messina, le difficoltà continueranno ad essere tante e a pagare saremo noi e tutta l’Amministrazione».
Tornando all’argomento all’ordine del giorno, è stata votata all’unanimità una mozione sull’erosione costiera tra la foce del torrente Gallo ed il torrente Marmora, approvata dalla quarta Commissione Consiliare in data 12 dicembre 2008 e portata in aula dal presidente della stessa Francesco Rella con il sostegno di Stefano Mazzeo (approvata con un emendamento di Pippo Lombardo che ha chiesto di estendere la mozione a tutta la fascia costiera provinciale). «Da anni l’evoluzione morfologica delle coste nell’intera provincia di Messina evidenzia la necessità di intervenire a tutela delle stesse – si legge dalla mozione. Nello specifico la fascia costiera ricadente nel territorio del Comune di Messina, compresa proprio tra foce del torrente Gallo e quella del torrente Marmora, è stata censita dagli stessi tecnici della Provincia regionale di Messina come area a rischio erosione. In particolar modo la zona antistante Ortoliuzzo è stata censita come area a rischio». Numerosi studi tecnici infatti, evidenziano come la costa in oggetto sia decisamente peggiorata negli ultimi anni, ed ulteriormente a seguito delle forti mareggiate dell’ultimo mese, generando un forte arretramento della stessa e la conseguente perdita di un consistente fascia di arenile. «Tale situazione – ha spiegato il consigliere dell’Udc Mazzeo nel suo intervento – oltre ad incrementare il rischio di danneggiamento delle infrastrutture, come ad esempio di strade litoranee e impianti fognari, crea un grave pregiudizio alla naturale vocazione turistico/balneare della zona, con forte influenze anche sulle attività che operano nel periodo estivo».
Gli stessi residenti della zona ritengono la nascita di strutture per la fruizione del mare la più logica possibilità di sviluppo socio/economico e la loro speranza nasce anche dalla perimetrazione di un piano esecutivo unitario previsto dal vigente Prg su buona parte dell’area litoranea, finalizzato proprio alla nascita di attività ricettive per la stagione estiva. Per tutti questi motivi è stato chiesto all’assessore al territorio Gaetano Duca di farsi portavoce presso l’assessorato regionale competente, in modo che di concerto col Comune di Messina, si possa stabilire un piano di intervento tendente alla messa in sicurezza delle coste in oggetto e che contestualmente si avvii da subito una mappatura dello status quo dell’intera costa della provincia di Messina, al fine di poter programmare un’azione di salvaguarda e valorizzazione più organica.
Duca che, presente in aula, ha risposto sottolineando la non competenza della Provincia pur impegnandosi a dialogare con Comune e Regione per la risoluzione del problema e per rivedere la struttura del territorio. Durante il dibattito però non solo mancate le note polemiche, soprattutto in casa Mpa, dove sono andato in scena una serie di affondi, velati o dichiarati, tra lo stesso assessore Duca e il capogruppo Carlo Cerreti.