L’Urbanistica del -silenzio-assenso- ha bisogno di un nuovo dirigente

Un dipartimento allo sbando. Questo è l’Urbanistica di Palazzo Zanca, secondo i consiglieri Domenico Guerrera dell’Udc, che è anche presidente dell’omonima commissione consiliare, e Nello Pergolizzi del Pdl. Secondo i due esponenti del centrodestra «non si può parlare di Urbanistica e Tutela del Territorio in una città dove la struttura tecnica, che dovrebbe valutare le proposte di modifica del territorio attraverso un sistema di opere preordinante a radicali cambiamenti dell’ambiente, non è adeguatamente attrezzata per un esame attento di tutte le istanze dei cittadini».

«Il Dipartimento Edilizia Privata e Repressione Abusivismo Edilizio del nostro Comune – scrivono i due in una interrogazione – certamente non possiede i requisiti di efficienza richiesta dalle vigenti normative in materia urbanistica, la dirigenza non riesce a dare quei segnali positivi e di svolta che gli operatori del settore richiedono, a un Dipartimento di vitale importanza per l’assetto del nostro territorio». Una evidente stoccata all’attuale dirigente dell’Urbanistica. Manlio Minutoli, in procinto ormai di andare in pensione, e al collega di dipartimento Francesco Rando.

«Le progettazioni presentate – aggiungono Guerrera e Pergolizzi – non vengono esaminate, sicché si ricorre costantemente all’inizio dei lavori per silenzio assenso dopo 120 giorni dalla presentazione dell’istanza e il contestuale inizio dei lavori, senza che l’ufficio riesca a valutare se l’opera prevista è conforme allo strumento urbanistico vigente, con grave pregiudizio per il territorio già appesantito da un P.R.G. che elaborato per un aumento demografico fino a 268.000 abitanti, è stato stravolto a furia di emendamenti presentati nel 1998, che hanno di fatto aumentato la previsione demografica a 350.000 abitanti. Le richieste di coloro i quali non vogliono usufruire del silenzio-assenso, ma richiedono un esame del progetto da parte dell’Ufficio, non trovano riscontro, in quanto l’Ufficio è sempre in emergenza e non può rispettare i tempi previsti dalle normali procedure. Gli impiegati sono costretti a lavorare in spazi angusti e senza le più elementari norme di sicurezza, i fascicoli in dispregio alla recenti normative in materia di trattamento dei dati personali, son o disposti nei corridoi e nelle stanze senza i necessari accorgimenti, e spesso vengono smarriti e le ricerche diventano difficili e sovente vane. L’impianto di climatizzazione in alcuni vani non risulta funzionante e senza entrare nei meriti dei controlli periodici o delle certificazioni previste per legge, risulta di sostanziale importanza il rispetto dell’obbligo che ha il datore di lavoro di garantire in qualsiasi caso, il regolare funzionamento degli impianti».

I due consiglieri raccontano anche che «il mancato funzionamento dell’impianto di climatizzazione ha creato problemi ad una dipendente, che ha dovuto fare ricorso a cure sanitarie di pronto soccorso nel mese di Luglio e non è ancora rientrata. Spesso la mancanza di un dipendente, così come ultimamente accade all’Ufficio rilascio Concessioni Edilizie in Sanatoria, interrompe un pubblico servizio con gravi pregiudizi per gli utenti e i professionisti che non riescono a svolgere il proprio ruolo. Tale stato di cose è generato, oltre che dalla carenza di personale, dalla poca attenzione della Dirigenza, che non riesce a dare un assetto funzionale a tutto il Dipartimento e con i dipendenti, che agiscono in modo autonomo e senza un indirizzo specifico».

In virtù di questo stato di cose, Guerrera e Pergolizzi non possono che chiedere al sindaco Buzzanca e all’assessore all’Urbanistica Corvaja «se intendono procedere a un sostanziale riassetto di tutto il Dipartimento, con l’incremento di personale tecnico, dotazione di una figura Dirigenziale più attenta alle problematiche dei vari Uffici, atteso che l’attuale Dirigente è in età pensionabile. Si ritiene tuttavia doveroso rappresentare, che il mancato riassetto del Dipartimento possa esporre l’Amministrazione Comunale a una serie di conseguenze, quali richieste di danni economici da parte dei cittadini, per il non rispetto della tempistica prevista dalle vigenti normative urbanistiche o sanzioni sia di carattere amministrativo che, in non auspicabili circostanze, di carattere penale».