L’Urbanistica? Un vero caos. Aspettando il nuovo Prg…

«Il dipartimento Edilizia privata e Repressione abusivismo edilizio ha toccato il fondo, nell’indifferenza totale dell’amministrazione». Il verdetto di tre consiglieri comunali, Antonio Restuccia dell’Mpa, Domenico Guerrera dell’Udc e Nello Pergolizzi del Pdl, è lapidario. E coinvolge, in qualche modo, l’intero settore dell’Urbanistica, uno dei più delicati degli uffici comunali. Se già la situazione meritava attenzione da bollino rosso nei mesi scorsi, figuriamoci oggi che il dirigente del dipartimento, Francesco Rando, è in pensione dal 1. ottobre, senza essere stato sostituito, con il risultato assurdo ma reale che «allo stato attuale non viene rilasciata alcuna documentazione».

«Non vi è dubbio – evidenziano i tre consiglieri – che tale situazione equivale a interruzione di pubblico servizio con possibili richieste di risarcimento danni da parte dei cittadini esasperati dalla inconsistenza del dipartimento, che, e non da ora, non riesce a dare risposte nei tempi stabiliti dalle vigenti normative in materia di edilizia e tutela del territorio. Gli scriventi, si sarebbero aspettati un potenziamento dell’organico degli uffici dopo il disastro che ha colpito il nostro territorio, in quanto il dipartimento può offrire un valido contributo per la normalizzazione della situazione, ma così non è stato».

«Si ha notizia – aggiungono – della visita del sindaco al dipartimento alcuni giorni prima del pensionamento del dirigente, che i sottoscritti ritenevano propedeutica per la visualizzazione delle problematiche che da anni affliggono il settore, e la conseguente adozione di provvedimenti radicali e incisivi, considerando che il primo cittadino ha trattenuto la delega al personale, insieme ad altre deleghe, ma dopo alcune settimane non si riesce a capire quale soluzione si intende adottare. Ad oggi, se l’ufficio è ancora aperto e funziona male, è merito di alcuni volenterosi che si fanno carico di un immane lavoro, senza alcun indirizzo dirigenziale, che non c’è oggi, ma forse non c’era anche prima, prova ne è tutto l’arretrato, che consente di eseguire opere di dubbia fattibilità con la forma del silenzio assenso, e il caos che regna all’ufficio condono edilizio, dove a tutt’oggi sono state rilasciate circa 2.800 concessioni edilizie in sanatoria, su un totale di 11.000 pratiche presentate; circa 700 concessioni edilizie in sanatoria, su un totale di circa 6.000 pratiche presentate e 40 di cui alla su un totale di circa 3.500 pratiche presentate, ovvero il 26% delle prime, il 12% delle seconde e il 2% delle terze».

«Ad onor del vero – specificano Restuccia, Guerrera e Pergolizzi – risultano depositate presso i vari coordinatori e presso l’ufficio concessioni edilizie, centinaia di concessioni edilizie redatte dai tecnici esterni, da collazionare e da firmare, per la successiva notifica alla ditta richiedente, ma l’organico attuale, la carenza di incentivi e la totale mancanza di programmazione, non danno alcuna certezza sulla definizione delle pratiche di condono, che impegnano da anni risorse umane ed economiche, con miseri risultati. Nessuna certificazione, spesso propedeutica all’inizio di una attività artigianale o commerciale o alla semplice sistemazione di monumenti cimiteriali, viene rilasciata dagli uffici competenti, che allo stato attuale non hanno titolo per la firma dei provvedimenti, sicché in una città come la nostra, dove il lavoro è un miraggio, non si da la possibilità a coloro i quali intendono iniziare attività lavorative in proprio, di ottenere i necessari nulla osta».

Tutto questo aspettando il nuovo Piano regolatore generale, le cui linee guida ormai sono quasi pronte. Proprio all’assessore all’Urbanistica che se ne sta occupando, Pippo Corvaja, e al sindaco Giuseppe Buzzanca, che in questi giorni ha più volte rilanciato l’idea di realizzare un nuovo Prg, i consiglieri chiedono di agire e subito, per «porre fine all’attuale caos in cui il dipartimento è precipitato».