Dubbi non ce ne sono e mai ce ne sono stati: le elezioni Europee del 6 e 7 giugno saranno un nuovo trionfo per il Pdl. I punti di domanda sono altri: con quali numeri si affermerà il partito di Berlusconi? Si rivelerà ancora legato a doppio filo con la Lega Nord di Bossi? E all’interno dei partiti stessi, quali correnti avranno la meglio? In Sicilia quanto cresce l’Mpa, e a discapito di chi? E ancora, Udc e Partito Democratico con quali cifre si presenteranno ad un autunno che, politicamente parlando, si preannuncia molto caldo? Sono questioni difficili da prevedere, e che anche i tanti sondaggi che vengono sciorinati in questi giorni faticano solo parzialmente chiariscono.
L’ultimo del centro di ricerche Crespi conferma che il Pdl viaggia tra il 40 e il 41%, seguito dal Pd a notevole distanza (25,5%). La Lega Nord difende con i denti il suo 10%, cioè quella porzione di torta che manca al Pdl per raggiungere la maggioranza assoluta, fissata da Berlusconi come obiettivo di medio-lungo termine durante il congresso di Roma. Più distanti troviamo Italia dei Valori al 7% e Udc al 6%, mentre il cartello dell’Autonomia guidato dall’Mpa, pur in costante progresso, fatica a raggiungere la soglia di sbarramento del 4%. Ancor più giù Rifondazione e Comunisti Italiani (3%), Sinistra e Libertà (2,2%) e la Lista Pannella Bonino (poco oltre l’1%).
Secondo i ricercatori dell’Istituto Demopolis «con una campagna elettorale che stenta ad entrare nel vivo, il risultato finale sarà determinato dalla percentuale di affluenza alle urne e dalla scelta di chi deciderà solo negli ultimi giorni». Percentuale di affluenza che, chiaramente, verrà influenzata dalla contemporaneità in molti comuni con le elezioni amministrative e provinciali.
E’ interessante dare un’occhiata anche a quanto accade in Sicilia, sempre più feudo del centrodestra. Qui, proprio secondo Demopolis, il Pdl si avvicina in maniera significativa alla maggioranza assoluta sfiorando il 50%, mentre aumentano notevolmente le quote dell’Udc (10,5%) e soprattutto dell’Mpa del presidente della Regione Lombardo, che supera addirittura il 14% con il cartello formato insieme a La Destra e Pensionati. Cala ancora rispetto alle Politiche il Pd, che non raggiunge nemmeno il 18%. Dato che conferma come qualcosa, nel partito di centrosinistra oggi guidato dall’ex sindaco di Messina Genovese, vada rivisto e in fretta. Sempre in Sicilia sarà interessante vedere come l’elettorato reagirà alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’Udc, con l’assessore Antinoro e il deputato regionale Dina indagati rispettivamente per voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa. Se il partito della Vela dovesse perdere consensi, facile prevedere che questi verrebbero divisi tra Pdl e Mpa.
COME SI VOTA
E’ importante ricordare che, a differenze delle Politiche, nelle elezioni Europee è ancora previsto il voto di preferenza. Ci sarà un’unica scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione (per Sicilia e Sardegna sarà rosa). Il voto di lista si esprime tracciando un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza si esprimono scrivendo il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità deve scriversi sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita. Non è ammesso il voto di preferenza con indicazioni numeriche.