Vertenza Rfi, a Roma ennesimo incontro interlocutorio

Si è svolto nel pomeriggio di ieri il vertice a Roma convocato dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sulla vertenza dello Stretto. Larghissima la rappresentanza messinese, dal prefetto Francesco Alecci al comandante della Capitaneria di Porto Antonio Samiani, dal presidente della Provincia Salvatore Leonardi a Silvio Di Virgilio. Unici assenti istituzionale il commissario straordinario al Comune Gaspare Sinatra e lo stesso ministro, in vece del quale hanno partecipato alla riunione il Capo di gabinetto, Achille Toro e il capo della segreteria, Bruno Placidi. In sostanza mancavano chi fa le funzioni del sindaco e il più importante rappresentante del Governo. Presenti, invece, come sempre i sindacati, e per la precisione i confederati Franco Spanò (Cgil), Maurizio Bernava (Cisl) e Giuseppe Lotronto (Uil), più i rappresentanti del settore Mariano Massaro (OrSA), Sebastiano Pino (Sasmant) e Salvatore Giannetto (Fast Confisal). Una delegazione partita alla volta della capitale sperando di tornare a Messina con qualcosa di concreto, e che invece esce dal vertice con un po’ di delusione e senza certezze.

«E’ stata l’ennesima riunione interlocutoria, non siamo soddisfatti». Maurizio Bernava, segretario provinciale della Cisl, ha un tono fortemente amareggiato. «Il ministero si è presentato come se fosse il primo incontro che si svolgeva sull’argomento. Tra l’altro la riunione è stata convocata non certo per volontà del ministero, ma come risultato della vertenza sindacale e per l’intervento deciso del prefetto. Oggi c’eravamo tutti, mancava solo il commissario Sinatra e non so perché. Pensavamo che si sarebbe affrontata la questione in maniera finalmente più ampia, e invece il ministro Bianchi ci ha convocati solo per le tre problematiche diciamo di maggior criticità sociale: il bando di gara Rfi, la questione del servizio di pulizie della Garibaldi e quella di Caronte & Tourist. Tra l’altro, anche qui non abbiamo ottenuto risposte concrete. Lo stesso Filippo Palazzo, nuovo dirigente Rfi, è arrivato come semplice invitato, è stato stabilito che Rfi farà un giro in città per incontrare le istituzioni e i sindacati, e si sta individuando un nuovo bando di gara per le imprese di pulizia, con la garanzia che le unità verranno assorbite dalla nuova azienda».

Dopo l’incontro di oggi, non si hanno certezze su cosa aspettarsi dal futuro. «Ci auguriamo a questo punto – prosegue Bernava – che il ministro recuperi dei fondi dalla Finanziaria e che riesca ad esporre un progetto da portare avanti con gli enti locali e che potenzi il settore dei trasporti nello Stretto. Ciò che mi preoccupa è che il Governo non riesce ancora a riconoscere la questione come emergenza nazionale. Questo gioco delle tre carte non è più sostenibile. L’ho detto chiaro e tondo, se il ministro Bianchi non riuscirà ad affrontare il problema come emergenza, farebbe bene a dimettersi. E’ avvilente che dopo un anno di lotta giunga impreparato all’ennesimo incontro, anche nei confronti del prefetto Alecci che ha fatto abbondantemente la sua parte».

Sulla stessa linea Franco Spanò, segretario provinciale della Cgil: «Un incontro deludente, soprattutto per le risposte: inadeguate in termini di attenzione, di finanziamenti ventilati e risorse da destinare. Da parte di RFI nessun impegno concreto per il rilancio del servizio di attraversamento nello Stretto».

Il 3 e l’11 dicembre dovrebbero tenersi due nuovi incontri, dove discutere in maniera più ampia della vertenza Stretto. Ma a questo punto la preoccupazione che anche quelle date possano rivelarsi tappe interlocutorie è più che legittima.