Dalle 7 di questa mattina il Partito democratico muove i primi passi. Passi importanti, perché il metodo scelto per la sua nascita è il più democratico, appunto, che esista: quello delle primarie.
E la gente di Messina si sta mobilitando, con una buona affluenza in quasi tutti i seggi cittadini, da nord a sud. Segnali importanti, che mostrano la voglia sempre più crescente di partecipazione, alla faccia della cosiddetta “antipolitica-. Interessante anche il fatto che non solo gli elettori di centrosinistra, ma anche molti del centrodestra stanno dicendo la loro su quello che sarà l’assetto dirigenziale del Partito democratico.
Ma non ci sono solo luci, in questa domenica di primarie. Alcune ombre si registrano, innanzitutto, sul piano logistico-organizzativo. Il fatto che i fac-simile siano arrivati solo tre giorni fa ha complicato l’opera di divulgazione, tanto che ancora oggi la disinformazione era tanta, con persone che giungevano di fronte al seggio di turno non sapendo cosa stesse andando a votare di preciso. Minoranze, però, è bene chiarirlo, perché la maggior parte della gente è pienamente cosciente dell’importanza del voto di oggi. Ma proprio per la rilevanza democratica di questa giornata politica, alcuni fatti non sono proprio edificanti. Gente che vota anche senza tessera elettorale, o addirittura che lo fa in più seggi, o ancora tante, tante persone che votano anche senza il famoso euro di “rimborso spese-, e qualcuno che fa il furbetto e indica palesemente come e soprattutto chi votare. Piccoli dettagli che però, all’occhio dell’elettore incerto, possono diventare grandi.