REGGIO CALABRIA – Ma Umberto Bossi e la Lega “di una volta” sono nemiche della Calabria e del Sud, come si diceva più o meno un quarto di secolo fa? Sul punto ci sono ovviamente opinioni molto diverse; e di solito, se chiedete a un leghista di oggi, vi dirà che i seguaci di Alberto da Giussano in oltre vent’anni sono molto cambiati dai tempi della secessione…
Tutto vero, eh.
Fatto sta che oggi si compie una sorta di “vendetta perfetta” al contrario.
Mentre solo ieri parecchi meridionali che «non dimenticano», giusto o sbagliato che sia…, hanno esultato all’impazzata sui social network per la mancata elezione del leader storico della Lega – e oggi purtroppo dalla salute alquanto malferma – Umberto Bossi, nel pomeriggio della giornata odierna è arrivata una “ventata” di correzioni.
Dentro alla Camera dei deputati, per il partito di via Bellerio, sia lo storico senatùr – cui andrà però uno scranno a Montecitorio, a dispetto del mitico nomignolo, che infatti in queste ore sta ingannando più di un titolista… – sia il deputato uscente milanese Giulio Centemero. Non entrano, invece, in Molise la 31enne segretaria nazionale dei Giovani Democratici Caterina Cerroni sia, cosa che ci riguarda nettamente più da vicino, quel secondo deputato eletto in Calabria per il Partito democratico che, fin qui, aveva “addolcito la bocca” a elettori e dirigenti dèm, attraverso una sorta di vittoria di Pirro.
E il secondo parlamentare eletto alla Camera non può essere, chiaramente, il capolista Nico Stumpo, che però era “ospite” in quota Articolo Uno, di cui il parlamentare crotonese è un autorevolissimo dirigente. Evidentemente, non ritrova la porta di Montecitorio la cosentina Enza Bruno Bossio. Sbattuta fuori per il “ripescaggio” numerico di Umberto Bossi, annunciato da un gongolante Roberto Calderoli.
Una sorta di perfect revenge, dicevamo, innanzitutto per l’atavico antimeridionalismo che – al tempo – fu predicato in modo veemente da Umberto Bossi; per un certo qual machismo che fu una delle chiavi politiche dell’uomo di Ponte di Legno; ma anche per il suo essere visceralmente antiSinistre. E da ultimo, per un’allitterazione da film: entra Bossi, esce la (Bruno) Bossio.
Per i dèmocrat, è uno smacco nello smacco.
§In pratica, oltre alle percentuali molto molto deludenti, “del” Partito democratico calabrese alle Politiche 2022 – salvi ulteriori cambiamenti in corsa – viene eletto il solo segretario regionale Nicola Irto.