Sale a 3 il numero dei ragazzi individuati come i responsabili della vile aggressione avvenuta la scorsa domenica mattina nei confronti di un poliziotto che stava per recarsi in Questura e iniziare il proprio turno di lavoro. Dopo l'arresto di Letterio Ferrante, preso subito dopo l'aggressione mentre tentava di nascondersi tra le auto in sosta in via Martino, e gli arresti domiciliari del complice Alessandro Cutè, nella serata di ieri gli agenti hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare per un minore di 16 anni.
Il giovanissimo, nello specifico, era il conducente dell'auto Daewoo Matiz che ha prima rischiato di investire il poliziotto lungo il Viale Giostra e poi ha tamponato lo stesso lungo la Via Garibaldi. Secondo quanto accertato, l'auto appartiene alla mamma del 16enne. Il ragazzino pertanto, su disposizione del Gip Michele Saija, su richiesta del pm Antonio Pagano, è stato portato nel carcere minorile di Catania ed è accusato di guida senza patente, lesioni, minacce, danneggiamento, rapina impropria, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.
I FATTI. Erano circa le 7 di domenica mattina quando Cutè, Letterio Ferrara (subito bloccato) ed altri due ragazzi, hanno tamponato, insultato e preso a calci e pugni l’agente che stava per recarsi in Questura ed iniziare il proprio servizio. Il tutto era iniziato lungo il Viale Giostra dove i quattro giovani, nello sfrecciare a tutta velocità con la propria macchina, avevano rischiato di investire l’agente, anche lui in auto. Quando il poliziotto aveva cercato di invitarli a rallentare e rispettare la segnaletica stradale, nei quattro amici era scattata la molla. Prima lo avevano tamponato violentemente lungo la via Manzoni e, poi dopo esser scesi, lo avevano raggiunto cominciando a riempirlo di calci e pugni e lasciandolo a terra con ferite al volto ed al costato.
Non gli avevano neanche dato il tempo di chiamare la Sala Operativa perché, non appena si era qualificato come agente, gli avevano strappato via il cellulare dall’orecchio. Ed avrebbero anche continuato se alcuni cittadini, accortisi di quanto stava accadendo, non fossero sopraggiunti. I quattro ragazzi erano così risaliti a bordo della macchina scappando verso la via Garibaldi. Fuga breve poiché poco dopo avevano perso il controllo e l’auto si era cappottata. Nonostante le ferite, tre di loro, tra cui anche Cutè e il 16enne, erano riusciti a dileguarsi nel nulla facendo perdere ogni traccia. Il giovane Letterio Ferrara, invece, era stato velocemente individuato in via Martino mentre cercava di nascondersi tra le auto in sosta. (Veronica Crocitti)