Sembrava il colpo perfetto quello messo a segno da due ventitreenni palermitani a Sant'Agata Militello nella primavera del 204. Malgrado il magro bottino, infatti – appena 5 mila euro – l'uso dei guanti bianchi e dei passamontagna aveva permesso loro di rimanere impuniti a lungo, dopo essersi dati alla fuga.
Le telecamere di sicurezza della zona, però, li hanno inquadrati prima e dopo il colpo a volto scoperto, permettendo alla Polizia di chiudere il cerchio: Giuseppe Palma e Salvatore Tagliarini (foto in gallery) sono stati arrestati ieri dagli agenti su ordine del Gip di Patti, Ines Rigoli, su richiesta del sostituto procuratore Luca Melis.
La mattina del 10 aprile dello scorso anno erano stati in tre a fare irruzione all'Agenzia 1 del Montepaschi, nella centralissima via Medici.
Uno dei tre, a volto scoperto, era entrato per primo e, dopo aver scavalcato il banco ricezione pubblico, si era avventa contro l’operatore di sportello: lo aveva afferrato per il collo e gli aveva intimato di sbloccare il meccanismo del tornello all’ingresso della banca per far passare i complici. Gli altri due, il volto coperto con delle sciarpe, avevano poi raggiunto il complice e afferrato in poco 5 mila euro. Prima di fuggire erano pure passati negli uffici interni cercando di ripulire la cassaforte, che però non erano riusciti ad aprire.
Tutti avevano usato guanti bianchi: impossibile perciò, per la scientifica, trovare impronte. Neppure il confronto tra il viso del complice a volto scoperto e la banca dati ha dato frutti per individuare i due rapinatori. Poi la svolta: i poliziotti del commissariato di Sant'Agata, dopo aver passato al setaccio ogni immagine di ogni attività commerciale della zona, trovano un'immagine nitida risalente a qualche minuto prima del colpo, dove i due vengono inquadrati a bordo di una macchina, guidata da un quarto uomo: si fermano, entrano in una rosticceria, dopo qualche minuto ne escono e vengono immortalati chiaramente: la loro coportatura, ma soprattutto i loro abiti, coincidono con quelli dei rapintori a volto coperto, ripresi dalle telecamere della banca.
I loro nomi saltano fuori dalle banche dati, visto che malgrado la giovane et i due hanno qualche precedente, persino qualche altro nella stessa zona, poi le celle di aggancio dei loro cellulari conferma la presenza a Sant'Agata il giorno della rapina. Un quadro più che chiaro, secondo la magistratura pattese, che oggi li ha inchiodati.