Si torna a discutere di Polizia Municipale. E si riaccende lo scontro tutto interno a Palazzo Zanca. Il sindaco Cateno De Luca ha annunciato un’altra rivoluzione, questa volta nel corpo di Polizia Municipale. Cinque punti che segneranno, per l’amministrazione comunale, il cambio di passo.
Si comincerà con visite mediche per tutti gli agenti di Polizia municipale «per verificare la fondatezza dei circa 150 casi (su 313 appartenenti al corpo) di inidoneità fisica ai servizi esterni». Il sindaco vuole poi eliminare due servizi e spostare la gestione del personale e delle sanzioni in altri Dipartimenti. Si continuerà trasferendo negli altri dipartimenti il personale non più idoneo ai servizi esterni evitando di pagare indennità di varia natura non più dovuti. E ancora “smartizzazione” dei servizi ed ingenti investimenti in beni strumentali in uso al corpo. Infine, riorganizzazione degli uffici per rendere più incisiva e flessibile l’attività. Con tanto di chiusura dei comandi di Messina nord e sud che «servono solo a complicare lo svolgimento del servizio».
Un annuncio che ha subito provocato una ferma reazione dei sindacati. Duramente polemico il Silpol. «In una città che muore giorno per giorno in un processo che sembra irreversibile, in una delle tante giunte notturne, e qui viene il sospetto, si decide per l’ennesima volta, udite udite, il destino della polizia Municipale di Messina» dice il segretario Pippo Gemellaro.
Per il sindacato “si continua a fare una narrazione di un settore peculiare, la Polizia Municipale, senza alcuna cognizione di causa se non quella del gioco dei soldatini di piombo. “Pensando di mutuare un modello, anche questo rivoluzionario, che è quello del piccolo Comune, Dove tra l’altro i compiti della P.M. sono precarizzati per la solita carenza di personale. Non si è mai pensato invece che Messina continua ad essere una Città Metropolitana ed i modelli organizzativi non sono certo quelli che emergono dalle riunioni notturne che peraltro andrebbero confrontati e condivisi con le parti sindacali che, nello specifico, qualcosa in più sarebbero in grado di apportare”.
«Sindaco, faccia fare pure le visite agli operatori della Polizia Municipale, secondo quanto prevede la legge in un’azione costante di monitoraggio del personale e faccia verificare qual è lo stato di salute di chi ha fatto questo lavoro per anni e che magari non può permettersi le sedute di fisioterapia per rimettersi in forma. Valuti qual è il grado di usura di lavoratori con 56 anni di età media, per nulla disonesti e poltroni come da lei apostrofati.
Le eventuali inidoneità richiamate non sono arbitrarie o autocertificate dai lavoratori ma debitamente acclarate da medici del lavoro, per primo quello dell’Ente quando nominato e presente, che valutano la salute a garanzia del lavoratore e dello stesso datore di lavoro.
Lei può anche smontare la Polizia Municipale per “razionalizzare le spese indebitamente erogate ai lavoratori?” E magari allargare la spesa, più produttiva, per altri 10 assessori, consulenti ed istituire altri 5 Consigli di Amministrazione».
Il Silpol promette battaglia a difesa dei lavoratori e soprattutto delle persone che svolgono con grande dignità questa professione senza avere alcun bisogno di autodenunciarsi di nulla.
In campo anche la Cisl Fp. «Benissimo le visite mediche ai lavoratori della Polizia Municipale, ma lo si faccia con minuziosità. Con esami adeguati, specifici ed approfonditi individuando preventivamente, con il documento di valutazione dei rischi, ogni singolo fattore perché i controlli e l’adozione di adeguati piani di prevenzione e sicurezza devono intendersi a reale tutela dei lavoratori e non solo per scovare pseudo fannulloni e fancazzisti».
«Le visite mediche, che serviranno ad accertare l’idoneità alle mansioni svolte e le eventuali limitazioni funzionali dei dipendenti, rappresentano una garanzia per tutti i lavoratori del Comune con particolare riferimento per quelli che sono esposti a maggiori rischi e fra questi, a buon titolo, i lavoratori della Polizia Municipale».
La Cisl Fp ricorda come le statistiche raccontino di una ridotta aspettativa di vita degli operatori di Polizia Municipale di ben sette anni rispetto alla media nazionale. Di come le patologie oncologiche, cardiache, osteo/articolari trovino terreno più fertile proprio fra i lavoratori di questa vilipesa categoria. E come sono statisticamente rilevanti le morti di agenti in servizio o da poco andati in quiescenza e preoccupante il numero di coloro ancora in forza al Corpo affetti da gravissime patologie.
«Si proceda con celerità e senza indugio – esorta quindi la Cisl Fp – e si presentino formalmente i numeri sul servizio visto che dai fogli di presenza giornalieri si può facilmente evidenziare come le unità adibite a servizio interno non corrispondono al rilevante conteggio presentato».
Per il sindacato, quindi, il dato numerico va approfondito perché appare palese che gran parte di quelli che vengono considerati erroneamente “inidonei ai servizi esterni” di fatto li espletano magari con qualche limitazione.
«Ma – conclude il Coordinamento aziendale – anche con spirito costruttivo, chiediamo che i processi riorganizzativi del Corpo, necessari ed urgenti, vengano adottati con la più ampia condivisione possibile, secondo le regole contrattuali e con il necessario buon senso. E che il sindaco e l’Assessore alla Polizia Municipale ci convochino al più presto seguendo lo schema del Salva Messina».