MESSINA – “Nella polizia municipale non c’è stato alcun servizio depotenziato a vantaggio di altri”. A sottolinearlo è stato l’assessore Roberto Cicala, con a fianco il comandante Giovanni Giardina, entrambi ospiti di una seduta congiunta di sesta e prima commissione (presiedute da Giuseppe Busà e Salvatore Papa), organizzata su richiesta del capogruppo di FdI Libero Gioveni per avere chiarimenti sull’attività della polizia municipale.
Ed è stato proprio Gioveni ad aprire i lavori, spiegando che dai numeri raccolti alcuni servizi, come quello della pubblica sicurezza, appaiono depotenziati, precisando “che ben venga il rafforzamento, ad esempio, delle unità ambientali, ma perché prendere provvedimenti improvvisi per quanto necessari oggi, quando invece tra 4 o 5 mesi arriveranno gli altri agenti della polizia municipale. Sono stati ridotti servizi essenziali per far stare più agenti a piedi piantonati in zone specifiche. Poi ci sono 6 o 7 mezzi che restano in caserma, quindi se c’è un’emergenza come devono fare a piedi? Parliamo di una città grande che spesso ha tante emergenze da gestire. Chiedo nelle more del potenziamento della polizia municipale, se si può tornare una soluzione intermedia aumentando di una o due unità le sezioni che hanno più problemi”.
Più vigili per il traffico e doppie file, meno per altri servizi tra cui appunto la pubblica sicurezza? Cicala ha quindi risposto: “Bisogna avere una pianificazione lunga, ampia, che porti risultati anche se a volte non sono rapidi. Con la Tari è successo così, con polemiche e sedute fiume, ma poi la tassa è stata abbassata del 33%. La strategia ci ha portato a capire quali fossero i settori in cui intervenire. La raccolta differenziata è stato uno di questi, perché la città era piena di rifiuti e non c’erano le telecamere. La sicurezza urbana, inoltre, va di pari passo con la viabilità perché una città ordinata è una città più sicura. Spesso ci sono pattuglie ferme a piedi? È vero e ho già sollecitato anche io l’intervento, per fare capire cosa intendo io per appiedata. Questi vigili hanno l’obbligo di assistere entrata e uscita delle scuole, ad esempio, ma anche di far passare gli autobus dove rischiano di non riuscire. I servizi che hanno visto scendere il personale sono ad esempio l’infortunistica, che ne conta 9 e non 10 considerando anche i coordinatori. Ma non è vero che le macchine sono state depotenziate”.
“È ovvio – ha proseguito – che ci sono procedure da automatizzare, ad esempio il protocollo utilizza ancora sistemi che non sono più previsti dai nuovi. Lì e nella centrale operativa, dove entreranno in vigore anche nuovi software, il personale sarà ridotto e cambierà il numero ma solo perché cambieranno i carichi di lavoro. Non mi risulta in ogni caso che le richieste di tso, di incidenti, per i rifiuti, le ordinanze, il suolo pubblico e tutte le altre siano rimaste inevase”. L’assessore ha aggiunto poco dopo: “Non riesco a capire una protesta così forte. Le richieste più numerose sono per i passi carrabili, perché gli appiedati non dovrebbero poter risolvere? Coi prossimi vigili vogliamo avere 100 agenti in giro per la città per coprire più territorio possibile. Lì le chiamate si ridurranno, è normale. La parola corretta non è depotenziamento, ma alcuni servizi sono stati ripristinati sui numeri precedenti e pre Covid. Il 21 novembre faremo il primo resoconto per capire quali infrazioni sono diminuite, i tempi di percorrenza e tutto il resto. Se la gente non parcheggia in doppia fila, non passa col rosso, non fa incidenti, io risparmio, non è vero che con le multe guadagniamo perché bisogna pagare personale per andare a risolvere queste situazioni. È tutta una questione di riorganizzazione”.
Il dibattito ha coinvolto molti consiglieri, da Felice Calabrò e Antonella Russo del Pd, d’accordo con Gioveni sulla necessità di capire i numeri di agenti destinati ai vari servizi, in attesa tanto del report del 21 novembre quanto delle prossime assunzioni di inizio 2025, a Margherita Milazzo (che si è focalizzata sulla necessità di più presidi nei villaggi periferici) e Nicoletta d’Angelo di Sud chiama Nord e a Cettina Buonocuore e Cosimo Oteri del gruppo misto. Quest’ultimo ha ribadito la necessità di maggiore vigilanza in certe aree, dopo i fatti di Villa Dante con la lite tra ragazze che ha fatto il giro del web.