La risposta arriva direttamente al nostro giornale: nessuna spaccatura interna all’Udc, parola di Gianpiero D’Alia. E’ il coordinatore regionale del partito centrista a sgombrare il campo da polemiche in merito alla differente collocazione di esponenti del partito in vista delle prossime elezioni amministrative di Nizza.
«Non esiste alcuna spaccatura all’interno dell’Unione di centro messinese. E’ stato deciso da tempo, invece, dal coordinamento regionale dell’Udc che, alle prossime amministrative, nei comuni al di sotto dei 10 mila abitanti, ci siano solo aggregazioni civiche e non candidati di riferimento del partito. In relazione a cio’, quindi, ogni esponente politico è libero di sostenere chi reputa opportuno nei diversi comuni e le scelte dei dirigenti pur rispettabili, sempre in questi comuni, non impegnano la linea del partito. Per quanto mi riguarda, infine, non ho correnti e quindi non sono a sostegno di nessuno». Parole schiette che mirano a sgombrare il campo da equivoci.
D’Alia è un bravo politico e questo va assolutamente riconosciuto. Dall’altra parte, da quella di chi osserva e magari commenta, ci sono però i fatti. I fatti dicono che il candidato autonomo del Terzo Polo, l’indipendente Mimma Brigandì, viene appoggiata da Fli (che è il partito della consigliere), Sicilia Vera e da esponenti dell’Udc: il segretario provinciale, Matteo Francilia e l’assessore provinciale alla Cultura, Mario D’Agostino. Entrambi facenti riferimento proprio al coordinatore regionale D’Alia. Ed è stata proprio la presenza di questi due esponenti nella conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco della Brigandì a generare la reazione, a noi apparsa stizzita, dell’onorevole Pippo Naro, che ha testualmente ha dichiarato: «L’Udc è e resta al fianco dell’attuale e prossimo candidato alla poltrona di Sindaco, Giuseppe Di Tommaso, punto di riferimento dell’Udc nel comune ionico come testimoniato dagli ottimi risultati raggiunti dal nostro partito a Nizza di Sicilia (si vedano le ultime competizioni provinciali 2008 ed europee 2009) e così come voluto dall’orientamento prevalente degli stessi iscritti Udc. Pertanto una scelta voluta e condivisa anche dal territorio».
Non abbiamo motivo di non credere alle parole di D’Alia, ma lo stesso senatore farebbe allora bene a ricordarle al suo collega di partito Naro, considerando che proprio quest’ultimo ha parlato di “Udc che resta al fianco dell’uscente Di Tommaso” entrando evidentemente in collisione con quanto deciso, e confermato da D’Alia, dal coordinamento regionale (“non impegnano la linea del partito” cit. D’Alia). Non è per polemica, ma questo, dal nostro punto di vista, conferma la spaccatura o quantomeno fa comprendere che qualcosa di non proprio condiviso è accaduto nel caso di Nizza. Con ciò senza volere asserire che le due correnti (termine che a D’Alia non piace ma che esiste da quando esistono le tessere e le segreterie che le fanno sottoscrivere) siano in rottura. E’ frequente, questo lo riconosciamo, che nei comuni specie in quelli piccoli nascano delle alleanze territoriali. Ma sono i toni utilizzati e le posizione assunte che hanno fatto intendere che tali decisioni, nel singolo episodio, non siano state gradite da alcuni membri centristi che hanno poi pubblicamente evidenziato di essere portatori della bandiera dello scudo crociato che appoggia Di Tommaso e non Brigandì. Forse sarebbe stato più semplice lavare i panni sporchi in famiglia. (ER)