MESSINA – Sindaco Federico Basile, parliamo di ponte sullo Stretto. Una sua reazione dopo la pubblicazione dell’elenco dei possibili espropriati?
“La società Stretto di Messina sta andando avanti con il cronoprogramma che si è prefissato. Nella gestione amministrativa della progettualità del ponte, si è fatto un passo in avanti in vista dei passaggi successivi. Di certo, la volontà politica sta galoppando verso la realizzazione di quest’opera”.
Non tutti i cittadini, probabilmente, si erano resi conto che l’eventuale costruzione investe e impegna tutta la città…
“Che il ponte sia un’opera invasiva e impattante, come ho già detto, non ci sono dubbi. Non riguarda il pilone ma tutto quello che si muove nel territorio. Ad esempio, coinvolge pure Faro Superiore e Contesse. A essere impegnativo è il sistema che ruota attorno al ponte e rIguarda lo spostamento della stazione centrale a Gazzi, le aree di cantiere e di servizio, le viabilità alternative. Si tratta di un’opera che quasi a macchia di leopardo interessa tante zone della città, da nord a sud. Penso al Papardo, oppure alla zona d’asservimento tra viale Italia e viale Europa, dove è prevista la stazione ferroviaria sotterranea”.
Oggi c’è il tema degli espropri…
“Un tema che deve essere gestito bene dalla società Stretto di Messina, ma anche dal Comune, per evitare allarmismi. La società ha chiesto ai Comuni di Messina e Villa San Giovanni uno spazio come infopoint. Ma non ci sarà un ufficio espropri. È uno sportello informativo. Noi abbiamo accolto la richiesta per offrire un supporto alla cittadinanza. Gli espropri seguiranno una strada frutto della gestione complessiva dell’opera ponte”.
In molti invocano una sua azione energica: “Il sindaco deve battersi per la nostra città”…
“Il sindaco agisce nelle sedi opportune. Il sindaco si sta battendo e si batterà per la tutela del territorio. Ma non è che il sindaco indossa il casco e afferra la baionetta, dicendo no all’esproprio di quella casa o di un’altra. L’esproprio è il risultato di un progetto basato su criteri che verranno valutati. La tutela del territorio significa vigilare perché non solo l’aspetto economico ma anche le storie delle persone vengano rispettate. Ci sono storie e storie: c’è chi ha solo la prima abitazione, che dovrebbe essere espropriata. E c’è chi possiede tre case, solo per fare degli esempi. C’è chi ha il terreno edilizio e chi considera quella casa un luogo che custodisce i propri affetti. La tutela del territorio riguarda il venire incontro a queste persone in tempi e modalità ragionevoli. Non è che butti giù e via. Le persone non sono oggetti”.
La tutela del territorio investe ogni aspetto legato alla città di Messina, ovviamente…
“Sì, il mio impegno è che la città abbia un ristoro in termini di servizi”.
Opere compensative, sostegno economico, valorizzazione di una parte di manodopera locale…
“Questo è l’onere che tocca a ogni primo cittadino. Quando sono state realizzate autostrade e ferrovie, quanti disagi sono stati inevitabilmente creati ai cittadini? Nel caso del ponte, siamo di fronte a un’opera davvero impegnativa, che coinvolge interi agglomerati abitativi. La tutela del territorio, da parte mia, sarà totale ma non si può tradurre nel no al ponte. Io sono un uomo delle istituzioni e sto cercando di contemplare le esigenze di una legge nazionale con quelle di una popolazione che avrà delle difficoltà. Difficoltà che dovremo gestire insieme. Non sono chiuso nelle stanze del potere ma interloquisco con tutti. E ribadisco: con tutti”.