Ponte e controlli sismici. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) e portavoce nazionale di Europa Verde, va ancora all’attacco. E scrive in una nota: “L’amministratore delegato della Società Stretto di Messina vuole far credere agli italiani che il progetto sul piano sismico non presenti lacune. Tuttavia, è la Commissione Via stessa a scrivere: ‘Il proponente (SdM) deve presentare uno studio in cui siano maggiormente approfonditi i rilevamenti geologici e geomorfologici, le indagini geofisiche, sismologiche e paleosismologiche, e la caratterizzazione delle faglie, con particolare riferimento alle faglie capaci e ritenibili ancora attive’. Quando si afferma che gli studi sismici devono essere approfonditi per verificare la presenza di faglie attive, è evidente che il progetto risulti carente e insufficiente in una parte essenziale del progetto”.
Continua Bonelli: “La domanda è: perché questi studi non sono stati effettuati? Non è tollerabile che l’amministratore delegato, Pietro Ciucci, rilasci dichiarazioni così gravi. Stiamo parlando di un’infrastruttura che costerà 14,6 miliardi di euro di risorse pubbliche. L’ad ha il dovere di spiegare perché non ha richiesto al consorzio Eurolink di svolgere quegli approfondimenti sismici, già richiesti anche dal comitato scientifico e su quel punto la risposta fu che si sarebbe perso tempo”.
E non manca la replica della società Stretto di Messina, affidata all’Ansa, da parte dell’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci: “Dalla Commissione Via nessun allarme sui rischi geologici. Non ci sono lacune ma approfondimenti già programmati dalla società. Nel parere favorevole della Commissione di valutazione di impatto ambientale sul Ponte di Messina, il richiamo a ‘nuovi studi geologici’ consiste in meri approfondimenti, non c’è nessun allarme di possibili problemi geologici che possano comportare problematiche di fattibilità dell’opera”.
Aggiunge Ciucci: “Avviene in tutti i progetti che il parere sia accompagnato da osservazioni da verificare successivamente. Delle 62 prescrizioni, 60 saranno verificate in sede di approvazione del progetto esecutivo e due addirittura dopo l’entrata in esercizio del Ponte, così come stabilito dalla Commissione di Via”.
Ciucci ha poi voluto chiarire che “il parere favorevole della Commissione di valutazione di impatto ambientale per il Ponte sullo Stretto di Messina è datato 13 novembre e la Stretto di
Messina, in quanto proponente, è il primo destinatario”. Una risposta all’affermazione di Bonelli (Avs) che il parere fosse già noto alla società.
E sempre all’Ansa dichiara l’amministratore delegato: “Quanto all’altezza del Ponte, il parere Via è stato male interpretato. Il parere, nelle sue premesse, riporta quanto già effettuato dalla Stretto di Messina nel progetto definitivo del 2011 rispetto al progetto preliminare del 2003. L’altezza di 77,50 metri, richiamata nel parere, conferma infatti il franco navigabile a 72 metri. Quindi, nessuna delle 62 prescrizioni contenute nella valutazione di Via, riguarda il franco navigabile”.
“Per gli studi sismici – aggiunge Ciucci – non ci sono novità sostanziali rispetto a quanto già previsto e progettato. Stretto di Messina ha sempre detto che avrebbe fatto ulteriori studi che non pregiudicano lo stato attuale delle conoscenze. Il richiamo a ‘nuovi studi geologici’ richiesti dalla Via riguarda approfondimenti. E non c’è nessun allarme di possibili problemi ‘geologici’ che possano comportare problematiche di fattibilità dell’opera” (Ansa).
Così in una nota