Foti (Cgil): ancora nessun cantiere ma già a rischio posti di lavoro

Per il segretario generale del settore trasporti Pino Foti è necessario ripensare in termini diversi la posizione di Messina nel nuovo sistema del trasporto urbano e ferroviario altrimenti sarà tutto inutile: «Ancora non è stata mossa una pietra e già si assiste ad una perdita emorragica di posti di lavoro »

«Per Messina solo danni concreti e nessun beneficio». Si fa sempre più critica la posizione dalla Cgil sul progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto dopo l’incontro di ieri. Le motivazioni sostenute ieri dall’amministrazione in Commissione Ponte, convincono ben poco il segretario generale della Filt Cgil Pino Foti, che pur apprezzando la posizione assunta dal sindaco Buzzanca rispetto all’ipotesi di chiusura officine grandi riparazioni, un bene che il primo cittadino ha invece dichiarato intoccabile, non sottoscrive nessuna delle linee guida presentate dal Comune, o almeno non in questi termini.

«Immaginare Messina con le novità del “Ponte” – afferma Foti – è cosa giusta ma le prospettive
devono essere concrete e soprattutto supportate da fatti. Intanto la contrazione a soli 5 binari ridimensionerà la stazione cittadina a semplice struttura di transito, e ciò comporterà inesorabilmente la scomparsa di alcune attività e dei conseguenti impianti. La piattaforma logistica di Tremestieri non mitigherà affatto questo
taglio soprattutto perché l’esistenza dei binari ferroviari nel porto non incentiverà in alcun modo il trasporto merci su rotaia dato che questo servizio diviene conveniente solo sulle grandi distanze e non nei collegamenti del semplice ambito regionale dove di fatto sarebbe relegato. Su queste basi quindi ipotizzare che l’Officina FS Grandi Riparazioni di Gazzi potrebbe trarne addirittura giovamento perché incentiverebbe la costruzione di carri è irreale per il semplice motivo che quell’impianto svolge solo attività manutentiva sulle carrozze dei treni a lunga percorrenza e non produce carri merci».

Per Foti, dunque, a tali condizioni, ritiene assolutamente inutile la volontà di difendere l’Officina Fs poiché mancano i presupposti per poterlo fare: «Una volta liberate le aree ferroviarie, le stesse su cui si aprono le gare per la progettazione – spiega ancora – queste non andranno automaticamente in dote al Comune di
Messina, ma transiteranno ad una altra società di Fs, la Sistemi Urbani srl,che ha tra i propri compiti la realizzazione del massimo profitto ed è quindi facile prevedere che le difficoltà del bilancio impediranno
al Comune qualsiasi opzione concreta mentre si apriranno per i privati allettanti opportunità. L’Officina FS Grandi Riparazioni di Gazzi non è comunque un corpo a sé fa parte dell’intero sistema ferroviario che
ancor oggi rappresenta una parte consistente dell’occupazione cittadina e che viene continuamente falcidiato senza alcuna difesa da parte delle istituzioni».

A detta del segretario sindacale, le tante vertenze collezionate negli ultimi mesi sul panorama lavorativo cittadino, da Servirail a Ferrotel passando proprio per Officine di Gazzi, sono il segno evidente di come, pur non essendo ancora stata mossa una sola pietra per la costruzione del Ponte, si assiste già ad una perdita emorragica di posti di lavoro. Da qui la richiesta d’incontro avanzata al primo cittadino per chiedere di discutere tutti insieme quale ruolo Messina sia effettivamente destinata ad assumere nella ridisegnazione di questo grande sistema di trasporto urbano e ferroviario, che la vede sempre più spettatrice immobile e muta di fronte a quanto accade intorno.