“L’aggiornamento del valore del ponte a 13,5 miliardi, annunciato ieri dall’amministratore delegato dello Stretto di Messina, Pietro Ciucci, accresce i rischi di superare i vincoli europei sulla spesa. Vincoli che non possono superare il 50% di quelli del progetto dell’appalto originario. Si tratta di uno degli elementi che sin dall’inizio avevo evidenziato”. Queste le parole del presidente dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), Giuseppe Busia, in un dialogo con l’Ansa.
Ha aggiunto Busia: “Il legislatore ha scelto di non avere il progetto esecutivo complessivo dell’opera, per cui oggi non conosciamo se, come e quanto costerà nel dettaglio tutta l’opera” (fonte Ansa).
“Confermo la massima attenzione della società nei confronti del ruolo di Anac, dei suggerimenti e delle raccomandazioni espresse”. Così a sua volta Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina, sentito da Ansa. Aggiunge l’ad: “L’importo di 13,5 miliardi conferma le stime contenute nel
Def (Documento di economia e finanza) 2023. Inoltre, il decreto legge 35 del 2023, che ha
riattivato il progetto del ponte sullo Stretto, richiama espressamente la direttiva Ue in materia di contratti pubblici e vincoli di spesa dei progetti e, come naturale che sia, le disposizioni contenute saranno rispettate. Il progetto definitivo aggiornato, unitamente al recente parere favorevole espresso dalla Commissione di Via del Mase e al Piano economico Finanziario interamente coperto, saranno sottoposti all’esame del Cipess” (Ansa).