MESSINA – Il recente convegno organizzato da Legambiente dei Peloritani ha riportato alla luce le questioni irrisolte riguardanti il progetto del Ponte sullo Stretto. Due aspetti principali sono stati discussi: la resistenza dei cavi e la definitività del progetto. L’ingegnere Vincenzo Colavecchio, presidente di Legambiente dei Peloritani, ha esaminato la relazione prodotta dal Comitato Scientifico. Ha evidenziato come il Comitato abbia accettato l’aggiornamento del progetto, rimandando tutte le modifiche necessarie alla fase della Progettazione esecutiva. Tuttavia, il Comitato ha elencato ben 68 “raccomandazioni” che il progettista dovrà considerare per la raccolta dei dati e l’aggiornamento del progetto. L’Ordine degli Ingegneri di Messina ha sottolineato, in una nota molto dettagliata, che per una raccolta dati seria sarebbero necessari “mesi e non settimane”.
L’ ingegnere Antonino Risitano ha poi affrontato la questione della resistenza dei cavi. Ha mostrato che la progettazione a fatica dei cavi è stata trattata in un documento generico in inglese, inserito tra gli elaborati di progetto. Questo dimostra che il progettista è consapevole della necessità di considerare la sollecitazione a fatica per i cavi, in particolare dove si verifica lo strofinio sulla sella ricurva posta sulle testate della pila. Tuttavia, non tiene conto del fatto che il comportamento a fatica dei cavi deve essere affrontato e risolto in fase preliminare del progetto e non può essere rimandato alla progettazione esecutiva. Il professor Risitano ha specificato che la prova non potrà essere realizzata, né è ragionevole pensare che i cavi di un ponte sospeso da 3300 metri possano reggere o funzionare in sicurezza. Se i cavi non reggono, che sono la struttura portante principale del ponte, tutto il resto della progettazione può essere cestinato.
Durante il breve dibattito che è seguito agli interventi dei relatori, hanno partecipato diverse figure. Il signor Scarcella, che ha ricevuto notifica di esproprio, si è chiesto come sia possibile procedere con un progetto non aggiornato. La professoressa Sorrenti ha chiesto se si conosce chi sia il progettista responsabile dell’opera e degli elaborati progettuali. L’ingegnere Mario Pizzino, Consigliere dell’Ordine, pur partendo da una posizione favorevole alla realizzazione dell’opera, si è dichiarato sconcertato nel vedere la poca serietà dimostrata nell’elaborazione del progetto e del suo mancato aggiornamento. Infine, il professor Cosimo Inferrera, anatomopatologo, ha osservato come il preventivato passaggio di 200 treni al giorno possa provocare fenomeni di fatica dovuti al movimento dei cavi sulla sella della pila.