Lavori Pubblici

Ponte sullo Stretto, Ciucci: “Nessun rischio di incompiuta”

L’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, è intervenuto con una nota per replicare ad alcune dichiarazioni espresse oggi nel corso audizioni in Commissione Ambiente della Camera sul Decreto Infrastrutture. In particolare, l’economista Guido Signorino, contrario all’opera ed esponente del movimento “Invece del Ponte”, ha espresso tutta una serie di riserve. “Non ci sono dubbi sulla certezza delle fasi costruttive del ponte sullo Stretto – ha esordito Ciucci – né indeterminatezza sui costi, non c’è un rischio di incompiuta, il progetto è assolutamente fattibile ed è stato aggiornato nelle modalità previste per legge”. 

“In particolare – ha spiegato Ciucci – con l’approvazione da parte del Cipess del progetto definitivo, sarà approvato anche il Piano economico finanziario che accerterà l’esistenza della copertura per l’intero fabbisogno dell’opera, proprio per evitare rischi di incompiuta, che nella maggior parte dei casi discendono da mancanza di fondi in itinere. La progettazione esecutiva, che potrà essere sviluppata per fasi costruttive in linea con le best practice internazionali, al contrario dei timori espressi ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi”.

“Il ponte è un insieme di opere: le opere anticipate, le opere di accompagnamento ambientale, i raccordi a terra, oltre 40 km di strade e ferrovie, funzionali, percorribili e utili fin da subito alla popolazione. Ponte, torri e blocchi di ancoraggio saranno ovviamente un unico progetto. La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione, le risposte alle osservazioni del Mase, che sono in corso, saranno completate prima dell’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess e quindi in anticipo rispetto all’avvio della progettazione esecutiva”, ha proseguito l’Ad della Stretto di Messina.

“Inoltre – ha concluso Ciucci – lo schema di decreto introduce nuovi passaggi procedurali volti ad assicurare il controllo da parte dello Stato, nel rispetto della massima trasparenza. Pertanto le norme introdotte dal decreto infrastrutture non comportano aumento dei costi rispetto a quanto fissato da normative già da tempo in vigore”.