Ponte sullo Stretto di Messina: la posizione espressa oggi dalle associazioni ambientaliste – che hanno ribadito il loro ‘no’ all’opera – proprio non è andata giù al presidente nazionale di Conftrasporto-Confcommercio, il milanese Paolo Uggè, che peraltro già in passato s’era espresso a chiare lettere a favore della maxi-infrastruttura.
“Mentre negli Stati Uniti il presidente Biden annuncia interventi sui trasporti e sulle infrastrutture per duemilaseicento miliardi di dollari, le ‘vestali ambientaliste’, con delle probabili complicità nell’Esecutivo, si scatenano per creare una corrente di pensiero contraria alla realizzazione dell’opera, decisa a livello comunitario, e di grande utilità per l’intera economia del Paese, in particolare per quella del Mezzogiorno”, esordisce Uggè.
Per Conftrasporto, collegare il nord dell’Europa con la Sicilia è di vitale importanza e chi rifiuta l’idea danneggia il nostro Paese, le popolazioni del Sud e la competitività generale.
“Il Parlamento danese, proprio perché ricerca la maggior competitività della propria economia attraverso collegamenti infrastrutturali, ha deciso di avviare i lavori per la realizzazione del Tunnel che attraverserà lo Stretto del mar Baltico, il Fehman Belt, lungo 18 chilometri – aggiunge Uggè – L’opera collegherà la penisola scandinava al resto d’Europa: si potrà andare da Amburgo a Copenaghen in due ore e mezza”.
Stando al numero 1 nazionale di Conftrasporto, invece, nel nostro Paese “da troppo tempo si temporeggia, seguendo gli umori di un ambientalismo di facciata che nasconde il vero obiettivo: impedire ogni opera infrastrutturale in nome di un ambientalismo ottuso – così il rappresentante delle imprese attive nel segmento trasporti – o di una teoria astrusa della decrescita felice”.
L’organizzazione aderente alla Confcommercio si dice invece a fianco del governo Draghi e si unisce ad altri appelli perché si smetta di far passare il tempo inutilmente. “Il Paese non ne sente la necessità”, conclude il presidente Paolo Uggè.