Crollo di un viadotto in Sicilia, l'ad Ciucci rischia la condanna

Crollo di un viadotto in Sicilia, l’ad Ciucci rischia la condanna

Redazione

Crollo di un viadotto in Sicilia, l’ad Ciucci rischia la condanna

lunedì 11 Novembre 2024 - 19:38

La Procura di Palermo chiede la condanna a 4 anni per l'attuale amministratore delegato della Stretto di Messina

Palermo – Avrebbero aperto il viadotto Scorciavacche senza collaudo per intascare il premio produzione. E’ questa in estrema sintesi la principale accusa che la Procura di Palermo muove agli ex dirigenti Anas, sotto processo per il crollo della infrastruttura sulla strada statale Palermo -Agrigento, crollata meno di un mese dopo il taglio del nastro.

I pm di Palermo hanno chiesto la condanna dell’ex ad dell’Anas Pietro Ciucci, ora amministratore delegato della Stretto di Messina, la spa pubblica che dovrà costruite il Ponte sullo Stretto, a 4 anni di carcere e dei dirigenti Stefano Liani e Michele Vigna, rispettivamente a 3 anni e 3 mesi e mezzo. Il reato contestato è induzione a dare o promettere utilità. Le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso sono state dichiarate prescritte nel corso del processo.

Il ponte sulla Statale durato un mese

Aperta senza collaudo, l’opera rimase in piedi dal Natale 2014 al Capodanno 2015 e crollò, per fortuna senza causare feriti. L’apertura senza collaudo dell’infrastruttura, realizzata su un terreno instabile e inaugurata all’epoca in pompa magna, è il centro dell’inchiesta prima e il processo poi, che aveva visto inizialmente coinvolti altri 9 imputati, usciti per prescrizione.

La difesa di Ciucci

Ha dichiarato Pietro Ciucci all’Ansa: “Sono sorpreso ma confido che la magistratura faccia luce su questa faccenda. Ricordo che il viadotto Scorciavacche non è mai ‘crollato’, ha ceduto una parte del rilevato stradale di adduzione al viadotto. Peraltro non c’è mai stata inaugurazione in ‘pompa magna’. Il tratto di strada, al momento del cedimento, era già stato cautelativamente chiuso al traffico, come evidenziato dal comunicato stampa emesso da Anas in data 30 dicembre 2014, e confermato con il successivo comunicato stampa del 4 gennaio 2015. Anche l’ipotesi in base alla quale l’opera fosse stata aperta anticipatamente per raggiungere ipotetici obiettivi di risultato, non risponde al vero. Come è stato accertato nel corso delle indagini non era previsto alcun premio legato alla produzione. In ogni caso – conclude l’ad della Stretto di Messina – nel 2014 Anas raggiunse un valore di opere aperte al traffico pari a tre miliardi di euro. Pertanto i 13 milioni di investimento per il tratto di Scorciavacche sono del tutto marginali. Nella prossima udienza ripresenteremo gli argomenti e le prove a difesa”.

8 commenti

  1. E garantisce per il ponte…

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  2. La condanna serve a colpire i lavori stretto di Messina

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  3. Notizia molto incoraggiante ! ….. E parliamo di un ponticello, anzi di un viadotto di qualche decina di metri in zona peraltro non ad altissimo rischio sismico quanto è lo stretto di Messina ! …….Per un ponte a campata unica di 3.300 metri per il quale (notizia di ieri) non è stata rilasciata (e neppure richiesta !!!!) la prescritta certificazione ufficiale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, direi che siamo in ottime mani. Ma aspettiamo il verdetto.
    E poi c’è da chiedersi: come mai non è stata richiesta la formale certificazione direttamente all’INGV e ci si è avvalsi solo di due suoi componenti, ma a titolo puramente privato e, ovviamente, privatamente ed opportunamente pagati per il loro lavoro ?

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  4. A proposito poi della certificazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, di là di ogni discussione pro o contro il ponte, questa certificazione dell’INGV è obbligatoria ? …..Se non lo è, perché discutere inutilmente di tale certificazione.
    Se, invece, lo è, allora è inutile discutere di un ponte che allo stato delle documentazioni mancanti non è realizzabile.
    …..Non mi pare vi sia una terza ipotesi. …. Si chiarisca questo con quella serietà morale e professionale che dovrebbe caratterizzare tutte le parti in causa, tutti i politici, tutti i giornalisti obiettivi e non “asserviti” ad una tesi o a quella opposta, e chiunque abbia come scopo solo la verità obiettiva.

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  5. Asserire poi che, a fronte di un valore di opere aperte al traffico di 3 miliardi, i 13 milioni di investimento per quel ponte crollato sarebbero solo “marginali”, mi sembra un’offesa al popolo italiano. 13 milioni di euro non sono certo e non saranno mai …. “marginali” !

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  6. A proposito dei miei commenti, in particolare gli ultimi due , non capisco chi mette il pollice giù. Sono considerazioni inoppugnabili al di là di come la si pensi per il ponte. Quei pollici giù, quindi, non possono che essere o di persone che non sono in grado di decodificare la lingua italiana o che, invece, la sanno ben decodificare ma esprimono posizioni precostituite indipendentemente dalla evidenze inoppugnabili. Oppure, infine, di persone che anche loro ritengono “marginali” 13 milioni di euro e che, allora, è ben facile immaginare chi siano !!!

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  7. …. e comunque, ho imparato come far togliere dal risalto della pagina di un giornale on line taluni articoli che forse è solo impossibile non pubblicare !
    …. Come farli togliere, cioè, con celerità dalla prima pagina in bella vista per essere relegati là dove devono …….essere cercati .

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    1. Se mi spiega questo ragionamento… Sono veramente curioso

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