VILLA SAN GIOVANNI – Rispetto alle 1800 pagine di nomi della Sicilia, che riguardano persone, nuclei familiari, enti pubblici o imprenditori che dovranno lasciare la propria abitazione o l’immobile perché rientrano nell’esproprio dei terreni per la costruzione del Ponte sullo Stretto, tavole già pubblicate sul ministero dell’Ambiente e della Sicurezza, in Calabria i fogli sono circa seicento. Saranno 150 le case dei privati coinvolte che saranno requisite per lasciar spazio all’opera e di certo non basta l’indennizzo a calmare gli animi. . I proprietari sono pronti a far partire le diffide e non mancano dei casi davvero particolari, come nel caso di un proprietario di una abitazione, nei confronti del quale dovrà essere demolito l’atrio di casa sua, mentre per il dirimpettaio, la particella da espropriare coincide col suo salotto. Daniele Ielacqua del comitato No Ponte, spiega nel frattempo che i legali dell’associazione hanno già pronte le lettere da inviare alla società amministrata da Ciucci, atteso tra oggi e domani per parlare alla cittadinanza, sia in Sicilia che in Calabria