Ponte sullo Stretto. Webuild: "Report intervista persone che non sanno nulla del progetto"

Ponte sullo Stretto. Webuild: “Report intervista persone che non sanno nulla del progetto”

Redazione

Ponte sullo Stretto. Webuild: “Report intervista persone che non sanno nulla del progetto”

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lunedì 27 Gennaio 2025 - 07:59

We Build replica ancora dopo che Report, trasmissione di Rai Tre, è tornata a parlare del Ponte sullo Stretto

“Continuano a circolare informazioni false e tendenziose di personaggi che non hanno mai lavorato al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, che Report coinvolge con l’unico obiettivo di screditare gli studi sul Ponte e le centinaia di professionisti ed istituti tra i più qualificati al mondo che li hanno realizzati. Ultimo in ordine di tempo Giovanni Barreca, ricercatore dell’Università di Catania, che non ha mai lavorato al progetto del Ponte. Prendiamo atto che Barreca ha confermato che la faglia di Cannitello non si trovi sotto i piloni del Ponte ma sia lontano dagli stessi”. Webuild replica ancora dopo che Report, trasmissione di Rai Tre, è tornata a parlare del Ponte sullo Stretto.

Sostiene il gruppo: “Il Ponte di Messina è un’opera molto complessa e le competenze e le informazioni necessarie per poter esprimere opinioni tecniche corrette non sono patrimonio di tutti. La spasmodica ricerca di interviste di persone contrarie al Ponte, pur non avendo alcuna conoscenza del progetto e dell’enorme quantità di dati di dettaglio che ne sono alla base, spingono Report a raccogliere commenti privi di ogni correttezza scientifica”.

“Si ricorda che, nonostante l’invito a prendere visione dei documenti messi a disposizione dal 22 gennaio 2025, nessun giornalista di Report ha ritenuto di effettuare le verifiche necessarie per fornire informazioni veritiere rispondenti alla documentazione esistente, contravvenendo ad una specifica indicazione normativa che obbliga il giornalista prima della messa in onda a verificare la veridicità e la correttezza sia delle proprie affermazioni che di quelle delle persone intervistate”.

“Tutta la documentazione che è stata messa a disposizione di Report prova il coinvolgimento diretto dell’Ingv nella predisposizione del documento finale in risposta alle domande del Mase, come certificato dagli atti, dai verbali di approvazione dei contratti da parte del CdA dell’Università La Sapienza di Roma/Dipartimento Scienze della Terra (DST) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e, infine, dalle stesse fatture emesse dall’INGV per i pagamenti delle prestazioni effettuate”.

“La documentazione messa a disposizione dei giornalisti e della redazione di Report, in totale trasparenza, consiste in:

  1. relazione dell’Ingv 2024;
  2. iter amministrativo dell’accordo di collaborazione tra Dipartimento Scienze della Terra (DST) dell’Università La Sapienza di Roma e INGV, risalente al giugno-luglio 2024;
  3. messaggi e-mail scambiati tra ricercatori dell’INGV, Università di Roma e segreteria della presidenza dell’INGV per la sottoscrizione dell’accordo da parte del Prof. Doglioni in qualità di Presidente. Si ricorda che il Prof. Doglioni, nella sua qualità di professore ordinario componente del Consiglio di DST, era a conoscenza dell’accordo di collaborazione sin dal luglio 2024, avendo approvato in sede di Consiglio il programma di collaborazione tra Università e INGV. Va altresì ricordato che, in relazione al Ponte sullo Stretto, il prof. Doglioni se ne è occupato sia in veste di professore dell’Università La Sapienza di Roma, componente del DST, sia come presidente di INGV;
  4. messaggi e-mail che dimostrano che l’accordo di collaborazione tra Università e INGV, seppur inviato tempestivamente per la firma, gia approvato a suo tempo dalla Università di Roma, è stato firmato in ritardo dal presidente Doglioni per non chiare motivazioni, a documentazione gia consegnata dal mese di agosto, nonostante ripetute sollecitazioni da parte delle sue strutture;
  5. dichiarazioni del prof. Gabriele Scarascia Mugnozza e del dott. Gianluca Valensise, raccolte dai legali di Webuild, da cui risulta che il prof. Doglioni aveva fatto parte del gruppo di lavoro e ricerca dell’Università di Roma DST nel periodo 2009-2010, il cui elaborato in materia di geo-sismotettonica dopo essere stato condiviso è confluito direttamente nel progetto del Ponte di Messina del 2011 ancora valido. Il Prof. Doglioni risulta pertanto coautore con gli altri docenti dell’Università degli studi di geodinamica in base ai quali è possibile costruire il ponte. Gli stessi Scarascia Mugnozza e Valensise confermano inoltre che gli studi di geo-sismotettonica effettuati sono stati compiuti da INGV e non a titolo personale dai ricercatori”.

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11 commenti

  1. Barreca ha detto che la faglia che ha generato il terremoto del 1908, che NON è la faglia di Cannitello, è lontana (se pochi chilometri si possono definire una grande distanza) dal luogo dove sorgerà il ponte. Chi ha visto Report ieri non può essere in buona fede a favore del ponte.

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  2. Il ponte potrebbe pure non essere utile e essere dannoso.ma la trasmissione è una vera missione contro la costruzione del ponte indipendentemente dai risvolti e a prescindere dagli interessi dei cittadini.

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  3. Beh,pure chi basa le proprie congetture basandosi su programmi televisivi ,spudoratamente di parte e fiancheggiatori di una certa politica ,dovrebbe farsi qualche domanda ..

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  4. Non rispondete pii a queste chiacchiere a ndiamo avanti

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  5. Marcella Millimaggi 27 Gennaio 2025 14:45

    Invece quelli che lo devono costruire……..

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  6. Marcella Millimaggi 27 Gennaio 2025 14:47

    Gentile Luca,oltre a farsi qualche domanda dovrebbe pure darsi qualche risposta!

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  7. Ponte sullo Stretto. We Build: “Report intervista persone che non sanno nulla del progetto”.
    Così titola Tempo stretto.
    È comunque sotto gli occhi di tutti che sia gli esponenti politici fortemente interessati all’opera ed ancora più gli esponenti societari interessati alla costruzione sfuggono con l’ausilio dei “guarda spalle” alle domande dei giornalisti di Report.

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  8. I messinesi che con convinzione o per ignavia renderanno possibile la devastazione del nostro territorio, avranno difficoltà a spiegare ai propri figli e nipoti (a cui lasceranno solo cemento) ciò che hanno fatto.

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  9. Ma dai…”Andra’ tutto bene” (mu visti stu fimm).

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  10. Ma ammettiamo che la faglia sia inattiva,e che il pilone lato Villa non possa correre alcun rischio,ma cosa cambia,quando neanche la faglia che ha causato il terremoto del 1908 esisteva?
    La zona è tutta ad alto rischio,e lo dimostra proprio quella faglia che prima del terremoto non c’era.
    La zona è tutta ad alto rischio;non si può prevedere che si possa creare una nuova frattura.
    E a quel punto che si fa,si costruisce uguale?

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  11. Sottoscrivo quanto scritto da Nessun Dorma.
    Anche la frana del Vajont era ferma ed immobile da secoli…finché qualcuno ci costruì sopra la diga. E si è visto come andò a finire.

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