“Pura speculazione politica per rinnegare la realtà delle cose e non riconoscere che il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti a Messina funziona e va migliorando ogni giorno”. E’ la sintesi della replica dell’Assessore alle Politiche ambientali Dafne Musolino e del Presidente della Messina Servizi Giuseppe Lombardo agli esponenti del Pd (Hyerace, Smedile e Martino) che ieri hanno evidenziato le criticità dell’ avvio della raccolta porta a porta nelle zone del centro.
I tre dem del circolo Messina 4 hanno anche suggerito alcune proposte ribadendo che il metodo della differenziata applicato nelle altre zone della città rischia di essere ulteriormente inadeguato al centro, dove vi sono caratteristiche diverse. Tra i modelli suggeriti c’è l’implementazione delle isole ecologiche o l’uso sperimentale dei cassonetti intelligenti ai quali accedere con tessera personalizzata o ancora riduzione Tari per chi si rivolge a ditte private per l’espletamento del servizio.
Nel centro città, secondo i dem, il sistema sarebbe destinato a fallire per due ragioni: la prima è che molti condomini sarebbero stati costretti a rivolgersi a ditte private che “si occupano raccogliere il sacchetto del privato e provvedono anche alla consegna dei carrellati agli operatori di Messinaservizi, occupandosi poi della loro ricollocazione e custodia” rendendo un servizio “privato e complementare” oltre che costoso. La seconda ragione sarebbe costituita dalla maggiore concentrazione di piccole attività commerciali nell’area del centro, che non disporrebbero degli spazi per ospitare i carrellati al loro interno.
“Siamo francamente sconcertati da tanta semplicistica e approssimativa ricostruzione dei fatti – commentano Musolino e Lombardo– con la quale si finisce con l’affermare che siccome i condomini non sarebbero in grado di eseguire una corretta raccolta differenziata e conferirebbero i rifiuti in modo non conforme alle norme, la colpa di un eventuale disservizio sarebbe dell’Amministrazione, rea di avere imposto un sistema di raccolta “porta a porta” che evidentemente sembra essere troppo evoluto per potere essere attuato! Secondo i firmatari i cittadini incapaci di fare la raccolta differenziata, per evitare che i loro rifiuti non vengano raccolti perché conferiti in modo errato, sarebbero “costretti” (ma da chi? Non è dato saperlo) a rivolgersi a ditte private che ritirano i sacchetti presso gli appartamenti, ne verificano il contenuto e poi lo conferiscono all’interno di carrellati che consegnerebbero agli operatori della Messina servizi! Evidentemente non conoscono come funziona il servizio di raccolta dei rifiuti in città nè come la gestione dei rifiuti è disciplinata dalla legge in generale. I firmatari non conoscono il regolamento che prevede che la Messina Servizi Bene Comune spa garantisce un servizio di raccolta dei rifiuti domestici con il sistema porta a porta, accedendo anche all’interno delle aree condominiali”.
La scelta di rivolgersi alle ditte private, spiegano gli amministratori, per farsi ritirare il sacchetto direttamente sull’uscio di casa non è motivata da un’ incapacità nella differenziazione dei rifiuti ma da una motivazione di tipo pratico di chi preferisce demandare ad altri l’operazione di conferimento del materiale di scarto nei carrellati condominiali. I rifiuti, per legge, appartengono al Comune che ne ha affidato il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento solo ed esclusivamente alla Messina Servizi, coprendo il costo dell’intero servizio con la tariffa TARI. L’attività che viene demandata da alcuni Condomini alle ditte private non rientra pertanto nel servizio di raccolta dei rifiuti, che è di esclusiva spettanza della Messinaservizi, ma costituisce una mera attività di raccolta di materiali dalle abitazioni private e di conferimento nei carrellati condominiali. Per tale ragione l’affermazione secondo la quale l’attività affidata dai Condomini costituisce un servizio “privato e complementare” è giuridicamente errata e fuorviante, inducendo a ritenere che si tratti di una specie di sub appalto del servizio di raccolta dei rifiuti che è vietato dalla Legge e dallo stesso contratto di servizio.
“Ai tre firmatari della nota- continuano Musolino e Lombardo- spiace ricordare che sin dal 2016 con ordinanza sindacale è fatto assoluto divieto alle attività commerciali a conferire i rifiuti presso i punti di raccolta (cassonetti) stradali, essendo obbligati gli stessi a procedere con immediatezza allo smaltimento in modo differenziato dei rifiuti prodotti, anche autonomamente, con soggetti autorizzati. Si sono ricordati solo adesso, dopo 4 anni, che le attività commerciali erano già tenute ad eseguire la raccolta differenziata dei rifiuti. Forse, la ragione di tale improvviso interesse per le attività commerciali è da ricercarsi nelle lamentele di chi, nonostante fosse già obbligato dal 2016 a conferire i rifiuti in modo differenziato, continuava ad utilizzare i cassonetti filo strada e che adesso, a causa della eliminazione dei cassoni filo strada e dell’intensificarsi dei controlli con l’applicazione delle relative sanzioni, si rivolge ai soliti noti per risolvere il suo problema”.
Messina Servizi inoltre garantisce per le attività commerciali il servizio di ritiro dell’umido con cadenza giornaliera compresa la domenica, per la carta e il cartone il servizio viene espletato dal lunedì al sabato mentre per la plastica ed il vetro la società garantisce il ritiro due volte la settimana ed una volta la settimana per l’indifferenziato. Durante il periodo estivo, inoltre, la raccolta del vetro nei locali della litoranea è stata garantita con cadenza giornaliera.
“I lamentati disagi per le attività commerciali, quindi, sono forse da imputare più ad una certa insofferenza al rispetto delle regole che non ad una pretesa inefficienza del servizio. Messina Servizi garantisce un servizio che è in linea con quello delle altre città metropolitane ed anzi per le modalità di esecuzione, risulta anche più evoluto. Basti pensare che anche a Roma la raccolta differenziata nel centro città avviene con il sistema dei sacchetti esposti sul suolo pubblico, con la differenza che a Roma il Gestore del servizio non entra nelle aree condominiali, onerando gli utenti di esporre i rifiuti sull’area pubblica e poi ritirare i mastelli ed i carrellati. Allo stesso modo si regolano i gestori del servizio nelle città di Bologna, Bari, Torino, Milano”.
Sulle proposte presentate da Hyerace, Smedile e Martino, la replica prosegue sottolineando come i cassonetti intelligenti sul filo strada risultano in contrasto con le disposizioni regolamentari, con le quali si è scelto di attuare un modello di raccolta che prevede l’eliminazione dei cassoni dalla strada. Peraltro l’esperienza degli anni passati ha fatto comprendere come ogni punto di raccolta che non sia sorvegliato, per quanto organizzato o destinato al conferimento anche di una sola tipologia di rifiuti (come ad esempio i cassoni per la raccolta degli abiti usati) viene utilizzato come punto di conferimento abusivo. Posizionare adesso sulla strada dei cassonetti, per quanto “intelligenti”, costituirebbe un inaccettabile passo indietro nel percorso di educazione ambientale.
Per quanto attiene invece all’invito ad implementare le isole ecologiche, l’Amministrazione ha già presentato la richiesta di finanziamento alla Regione per l’implementazione dei CCR esistenti, ma nel frattempo sono attive già da anni e funzionanti 6 isole ecologiche attraverso le quali, solo nell’anno 2020 sono state raccolte oltre 3.000 tonnellate di cartone, carta, plastica, metalli e vetro, oltre a centinaia di tonnellate di ingombranti e RAEE, dimostrando di essere apprezzate e ben utilizzate dalla popolazione cittadina.
Infine Musolino e Lombardo ricordano che l’amministrazione sulla gestione della raccolta differenziata si è confrontata con la città e le sue rappresentanze, Anche l’invito finale rivolto a questa Amministrazione a rapportarsi con la città e le sue rappresentanze, con gli Amministratori di Condominio, con le Associazioni di Categoria, con le Circoscrizioni, con le Istituzioni scolastiche.