“Siamo proprio sicuri che le critiche mosse a mezzo stampa vanno nella direzione del bene della città e della realizzazione del porto? Forse si sta creando un caso per aprire la strada al commissariamento? Fughiamo da subito ogni dubbio ben venga il commissario se può essere utile alla realizzazione dell’opera”. Esordisce così l’amministrazione comunale di Messina. Una lunga nota in cui si risponde punto per punto alla Uil e ai gruppi consiliari della Lega che stamattina avevano incrociato il fuoco sull’amministrazione comunale, denunciando una gestione fallimentare dell’iter, da una parte, e chiedendo la revoca in autotutela dalla delibera giunta comunale con la quale è stato dato il via libera alla transazione con la Coedmar, dall’altra.
“La questione – replica l’amministrazione – va ben suddivisa tra aspetti giuridico-amministrativi da quelli strettamente finanziari. I primi hanno una valenza “privatistica” i secondi sono indipendenti dai primi. Infatti, il surplus di soldi necessari (circa 37 milioni di euro, ndC) per il completamento dell’opera derivano dal “caro prezzi” e comunque sarebbero stati necessari a prescindere dall’iter attualmente in corso. Pertanto, come sempre non amiamo fare polemica ma amiamo l’onestà intellettuale. In questi momenti a nostro avviso appare netto e chiaro l’approccio verso le questioni, invece di fare quadrato e chiedere a gran voce i “denari” mancanti per il completamento dell’opera, così come si fa in ogni parte d’Italia, a Messina si pensa di puntare il dito contro “avversari” politici senza nemmeno fermarsi un attimo a comprendere le dinamiche quali realmente siano. Auspichiamo sempre che, un giorno si possa pensare realmente al bene di Messina e non a biechi interessi di basso cabotaggio”.
In merito all’attuale situazione di fermo dei lavori i ed alle attività messe in campo dal Comune in qualità di stazione appaltante, per consentire il riavvio e il completamento dell’opera, nella nota dall’Amministrazione vengono forniti chiarimenti sulle procedure adottate nei confronti dell’impresa appaltatrice e su quelle gestite direttamente dall’autorità giudiziaria “su cui – viene precisato – il Comune ha rivestito il ruolo di parte in causa”.
“A partire dal settembre 2022 – si legge infine nella nota del Comune di Messina – data in cui la stazione appaltante ha deciso di risolvere il contratto con la Nuova Coedmar srl, le procedure di gestione dell’appalto sono state, di fatto, gestite dalle autorità giudiziarie seguendo la linea di tutelare la crisi d’impresa della nuova Coedmar srl e al contempo assicurare una soluzione operativa alla stazione appaltante per la prosecuzione dell’appalto e il completamento entro il dicembre 2025. La cronaca di oggi è che nel 2023 parliamo di un’opera avviata nel 2009, che solo dal 2018 grazie ad un colpo di ruspa ha ripreso a camminare e che oggi è certamente assurdo pensare possa arenarsi di nuovo per beghe politiche che non ci appartengono e sulle quali chiediamo compattezza per completare un’opera strategica per la città”.