E’ l’ultimo dei lavori ancora in corso ma è il più importante. Si tratta del collegamento tra il canale di gronda, a monte dell’abitato, e il canale fugatore in via Puntale. Rispetto a quel tragico 2009, oggi Giampilieri è più sicura ma non si può dire lo sia del tutto fin quando i lavori non saranno completati. “Le opere sono imponenti – dice il presidente del Comitato Salviamo Giampilieri, Corrado Manganaro -. Vediamo l’impresa al lavoro ogni giorno ancora nella parte a monte e ci aspettiamo che tra qualche tempo si arrivi a completare nella parte inferiore”.
Appunto, quanto tempo? I lavori sono iniziati a settembre dello scorso anno ed è già svanita la possibilità che siano completati prima delle prossime celebrazioni del 1. ottobre. “Mi hanno detto che ci vorrà ancora circa un anno – prosegue Manganaro – perché nascono sempre sul campo complicazioni impreviste. Una volta conclusi questi lavori, si faranno altri piccoli interventi di riqualificazione in piazza ma sono secondari rispetto all’importanza di mettere in sicurezza definitivamente Giampilieri”.
Nel frattempo è stato risolto anche un altro problema. Le ultime 16 famiglie sfollate erano ancora rimaste senza indennizzi, c’erano stati i soliti intoppi burocratici ma adesso, finalmente, hanno potuto usufruire dei soldi necessari per acquistare un’altra abitazione, visto che le loro sono state distrutte dall’alluvione. “C’è ancora qualcuno che non ha le carte a posto – spiega ancora Manganaro – ma dipende da loro e non dal Comune né dalla struttura commissariale. Risolta la priorità delle prime case, però, ora bisogna passare ai circa 60 o 70 proprietari di seconde case a cui spetta l’indennizzo. Non era urgente come per chi nel frattempo ha dovuto pagarsi un affitto ma è giusto che anche queste persone siano risarcite, perché hanno perso un bene”. Ed a proposito di chi ha dovuto pagare un affitto, la Regione ha stanziato un contributo di 700mila euro. “La Protezione Civile tarda a fare gli elenchi e a distribuirli – conclude Manganaro -. Si tratta di roba di poco conto se si considera che è a beneficio di tutti gli sfollati della provincia di Messina, quindi anche di Barcellona, Saponara e altrove, ma se ci sono è giusto che si diano”.
(Marco Ipsale)