SCALETTA ZANCLEA. La "strada della vergogna" ha un progetto. Dall’1 ottobre 2009 l’arteria che conduce al cimitero non è transitabile. E’ crollata in seguito all’alluvione che tra Scaletta e Giampilieri causò distruzione e morte (37 le vittime). Ad otto anni e mezzo dal tragico evento l’elaborato è stato presentato ufficialmente nel Centro polifunzionale di Scaletta dall’ingegnere Calogero Foti, massimo esponente della Protezione civile regionale. Otto anni e mezzo di attesa e pastoie burocratiche. Un’eternità per la comunità del centro jonico martoriata dall’alluvione. Una comunità che con grande dignità e a stento ha cercato di risollevarsi tra mille difficoltà. Non tanto tempo addietro il sindaco Gianfranco Moschella (ricandidato alle amministrative del prossimo 10 giugno) ha parlato di un paese “all’eutanasia civile, un Comune diversamente abile”. Un appello alle istituzioni superiori. I cittadini sono disillusi. Come dimostra la scarsa partecipazione all’incontro con l’ingegnere Foti per la presentazione del progetto. Temono che possa essere una forzatura in vista delle elezioni. A sottolinearlo in sala è Salvatore Auditore, assessore designato della squadra che fa capo al candidato primo cittadino (e già sindaco al tempo dell’alluvione), Mario Briguglio. Un battibeccho animato e subito sedato e archiviato con un applauso all’ingegnere Foti. “Abbiamo atteso tanti, troppi anni – è il coro unanime della gente -. Vogliamo solo vedere la strada ripristinata per recarci al cimitero e rendere omaggio ai nostri cari defunti. I passaggi burocratici non ci interessano più…”. Non entriamo nel merito tecnico del progetto. La speranza è che sia la volta buona e che presto possano partire i lavori.